Inchiesta Mafia Capitale
1:45 pm, 1 Febbraio 16 calendario

Mafia Capitale, Gramazio rompe il silenzio

Di: Redazione Metronews
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ROMA. «Non ho mai favorito le coop di Buzzi». Anche Luca Gramazio ha deciso di romprere il suo silenzio  e questa mattina, con un intervento fortemente politico, pronunciato nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, di fronte ai giudici della X sezione penale ha fornito la propria versione dei fatti. Dal campo nomadi di Castel Romano, fino al verde pubblico di Ostia, Gramazio ha tentato con forza di ricostruire i punti dell’inchiesta Mafia Capitale che lo vedono coinvolto in prima persona, secondo le ricostruzioni della Procura, rivendicando la sua innocenza e svelando anche qualche retroscena sulla vita politica in Campidoglio. «Quello che fa Buzzi non solo non è un reato, ma una prassi consolidata di tutti gli imprenditori romani. Durante il bilancio i consiglieri comunali sono cinti da assedio da imprenditori di qualunque tipo». 
“Mai preso soldi in nero”
«Non sono mai intervenuto per favorire Buzzi», è il concetto che Gramazio, capogruppo Pdl durante la giunta di Alemanno, ripete più spesso durante il suo intervento. «Mi accusano di aver ricevuto tre tranche di denaro una da 50, una da 28 e una da 20. Ma sono soldi che non ho mai ricevuto. Nessuno si interessa neanche una volta di farmi votare alle elezioni regionali del febbraio del 2013. Di tutto ci si interessa, tranne che delle elezioni del sottoscritto. I voti e il consenso sono frutto del mio lavoro. Non ho mai chiesto nulla in cambio. Ho solamente svolto il mio mandato politico». L’ex capogruppo Pdl nega di aver partecipato, il 22 dicembre del 2013, a un pranzo a casa di Massimo Carminati: «Quel giorno mi trovavo in consiglio regionale a votare il bilancio, lo dimostrano i verbali e le telecamere della Pisana», ma ammette di aver chiesto al presidente della 29 giugno, Salvatore Buzzi, l’assunzione «di 5 o 6 persone, che dopo pochi mesi sono state licenziate.  Ma l’ho fatto  – prosegue Gramazio – con tutti gli imprenditori che nella vita ho conosciuto. Noi politici siamo assediati da persone che vogliono un posto di lavoro».
Il campo nomadi di Castel Romano
Nel corso della sua dichiarazione spontanea, la prima vicenda che Gramazio, attualmente detenuto a Rebibbia, prova a ricostruire  è quella relativa al campo nomadi di Castel Romano,  dove «Buzzi si interfaccia con le istituzioni come rappresentate di categoria  – dice Gramazio – e chiede che la cifra per i lavori del campo venga assegnata. La richiesta era legittima, eppure non esiste alcun mio coinvolgimento – assicura Gramazio, che aggiunge: “a Buzzi dico richiamani, richiamami, senza mai intervenire».  Inoltre, precisa successivamente Gramazio «il bilancio di previsione è presentato dall’assessore e dalla giunta, non da me. Io il bilancio non lo firmo, ma lo voto e sfido a trovare un capogruppo che non abbia votato il bilancio della propria amministrazione. Se il bilancio non viene approvato si va a casa. Ed è importante saperlo».
Le piste ciclabili
Anche sulla questione delle piste ciclabili, Gramazio respinge al mittente ogni accusa. Da parte sua, assicura, non ci sarebbe stata alcuna pressione indebita. «Lo stanziamento previsto per le piste ciclabili di 2,5 milioni, votato all’inizio di novembre 2012, era un impegno pubblico preso nei confronti delle coop per salvaguardare i livelli occupazionali. Non erano soldi destinati a Buzzi – dice Gramazio – ma ad una categoria. A novembre del 2012 sembra che la cifra messa a bilancio fosse scomparsa. È talmente forte la pressione che mi  viene esercitata che mi arriva la segnalazione il 14 gennaio, ma solo il 7 maggio, quando sono diventato consigliere regionale, mi muovo per verificare che quello stanziamente fosse stato effettivamente allocato. Non faccio nessuna pressione indebita, non intervengo sull’affidamento di quei fondi. Io mi occupo del fatto che l’assestamento venga assegnato e lo faccio mettendo in contatto il dipartimento (cita l’ex dirigente capitolino Tancredi) e la ragioneria». 
Il caso Ostia
Gramazio, che ricorda di non aver votato nell’aprile 2013  la delibera che stanziava circa 12 milioni per l’accoglienza straordinaria di minori stranieri non accompagnati per Emergenza Nord Africa, anche su Ostia, afferma di non aver mai presentato emendamenti sul verde pubblico per favorire le coop della galassia Buzzi. «Quando Buzzi dice che il presidente del municipio sta già facendo atti, noi abbiamo una ricostruzione dei Ros che invece di valutare il procedimento precedente a quello per cui si stanno già facendo gli atti, incrimina tre differenti procedimenti. Una è la legge 7 luglio 2014, un altro è un emendamento presentato dal sottoscritto insieme ad altri colleghi di Forza Italia per il rifacimento delle spiagge del litorale laziale, che non c’entra nulla con Il verde a Ostia e non prevede alcun finanziamento e poi c’è un’altra delibera di giunta, la 530 che attribuisce 600 mila euro al litorale. Il milione e duecento di cui parla Buzzi non può essere relativo al rifacimento delle spiagge, e non può diventare 600 mila euro per il litorale che non andrebbero al municipio di Ostia ma vanno divisi tra tutti i comuni del litorale laziale da Pescia Romana fino a Fondi. Sono oltre 30 si tratta di circa 5 mila euro ciascuno».
 
MARCO CARTA
 

1 Febbraio 2016
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