Appalto sulla sicurezza Un mistero a Trenord

TRASPORTI Sui convogli Trenord scendono i vigilantes della Gf Security e salgono le guardie giurate, che non si sa per chi lavorano. È la singolare condizione dei professionisti che, concluso il “periodo sperimentale”, dovranno sostituire i 120 addetti ingaggiati a settembre scorso per garantire la sicurezza a bordo treno. Da ieri, ha fatto sapere Trenord, “una trentina di guardie particolari giurate” sono “impiegate in esclusive attività di vigilanza nei siti manutentivi e nei depositi notturni di Brescia e Bergamo”. “Successivamente”, ha aggiunto, “saranno appositamente formate guardie particolari giurate abilitate alla sicurezza sussidiaria per essere impiegate in ambito di esercizio ferroviario e a bordo treno”.
È l’evoluzione del “Security Team” varato dall’Azienda dopo l’aggressione  a Villapizzone: un’operazione da 8 milioni, due dei quali stanziati dal Pirellone. Una scelta giusta, dati i 2 mila atti vandalici subiti da Trenord nel 2015, ma con alcuni lati non chiari, visto che non si conosce  il vincitore del nuovo bando  per fornire il personale più qualificato. Se,  come denunciato dal sindacato  Savip, per l’appalto dei 120 vigilantes ancora oggi si ignorano procedura di assegnazione (se gara o affidamento diretto) e valore, ma  si sa che era stato vinto  dalla Gf Protection, per le guardie giurate il buio è totale.  Sui siti di Trenord, Regione e Anac non c’è traccia della gara, sebbene, trattandosi di fondi pubblici, dovrebbe essere riportata secondo le norme sulla la trasparenza.  La settimana scorsa Trenord, confermando a Metro che una gara era stata fatta, aveva detto di non poterne divulgare il risultato perché si stavano firmando i contratti. Ora  che le guardie sono operative, è ipotizzabile che  il vincolo di segretezza sia venuto meno, tuttavia anche ieri  la risposta dell’Azienda  è stata: “Non abbiamo nulla da aggiungere”.
ANDREA SPARACIARI