Inquinamento
7:02 pm, 31 Gennaio 16 calendario

Smog alle stelle e allerta siccità

Di: Redazione Metronews
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ROMA La “cappa” di alta pressione, con temperature primaverili e precipitazioni ai minimi termini, sta riproponendo l’emergenza smog nelle città e un crescente allarme siccità. A metà della prossima settimana le condizioni meteorologiche dovrebbero tornare sugli standard invernali. Intanto il record di inquinamento ha riguardato il Veneto, con le polveri sottili che a Venezia hanno raggiunto i 211 microgrammi per metro cubo.
Città in ordine sparso
Le grandi città corrono ai ripari, ancora in ordine sparso nonostante la “cabina di regia” annunciata dal ministero dell’Ambiente. «Il 2 febbraio ci sarà un nuovo tavolo dopo il protocollo con gli enti locali firmato il 30 dicembre – spiega il ministro Galletti – stiamo dando attuazione al protocollo, ma non abbiamo la bacchetta magica». Così Roma ha applicato la seconda domenica ecologica con blocco totale delle auto (anche Euro 5). La diminuzione degli inquinanti e un po’ di pioggia hanno scongiurato le targhe alterne per oggi e domani. Si annuncia un inizio settimana con temperature da aprile, nei parchi le mimose sono fiorite.
Milano conferma le misure
A Milano, nonostante la pioggia, scatteranno le misure previste dal protocollo antismog metropolitano dopo il superamento per oltre 10 giorni consecutivi della soglia media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Quindi: stop alle auto diesel Euro 3, diminuzione di un grado della temperatura delle case, divieto di tenere le porte aperte nei negozi, un’ora in meno di riscaldamento acceso. Infine a Napoli è stato previsto il divieto totale di circolazione per sei giorni. Una misura drastica già annunciata e revocata nelle scorse settimane.
Danza della pioggia
«Dopo un dicembre record per caldo e siccità, con il 91% di precipitazioni in meno rispetto alla media – fa notare Coldiretti – a gennaio sono caduti gli stessi millimetri di pioggia dell’agosto scorso. Un inverno anomalo, iniziato con il dicembre meno piovoso e più bollente da 215 anni e proseguito con il caldo dei giorni della merla, che chiudono gennaio e secondo tradizione sono i più freddi dell’anno». Montagne senza neve, grandi laghi svuotati e fiumi su livelli estivi. «Nelle campagne peschi, susini e mandorli sono già fioriti – segnala Coldiretti – il Po a Pontelagoscuro è oltre due metri sotto il livello dello stesso periodo dello scorso anno. Il lago Maggiore è al 17% della sua capacità, quello di Como al 12%».
Il climatologo Mercalli: “Tanti segnali preoccupanti”
«La vera novità è il verificarsi della siccità con temperature non invernali, ma dobbiamo preoccuparci più del caldo che non della scarsa piovosità». Ne è convinto il meteorologo e climatologo Luca Mercalli.
Ma i monti sono senza neve e non cade una goccia…
È prematuro lanciare un allarme siccità. Siamo ancora in inverno è la situazione è ampiamente recuperabile nel corso della primavera. Se anche in quella stagione dovesse piovere poco, allora sì che saremmo di fronte ad una minaccia reale. Alcuni anni abbiamo avuto però 3 o 4 metri di neve caduti ad aprile. Insomma, non stracciamoci le vesti troppo presto, ma non abbassiamo nemmeno la guardia.
Intanto le città sono di nuovo alle prese con lo smog e continuano ad andare in ordine sparso.
Il problema smog è arcinoto e radicato. Ogni volta che c’è una sequenza di alta pressione e cala il vento se ne riparla. Serve una strategia di governo sui trasporti, ma sappiamo tutti che se ne parla solo per l’emergenza e il giorno dopo i temi ambientali tornano in coda.
Cosa la preoccupa di più?
Il dato più preoccupante è sicuramente l’aumento delle temperature. Quelli che stiamo vivendo sono tutti piccoli segnali che ci confermano, purtroppo, che questa tendenza è in atto.
METRO

31 Gennaio 2016
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