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5:55 pm, 28 Gennaio 16 calendario

Tarantino: il mio non è un film politico

Di: Redazione Metronews
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CINEMA. Otto film, fiumi di sangue e il solito esercizio di mistificazione perché, si sa, Tarantino ama da morire il gioco di quello che è l’opposto di ciò che sembra. Lo ha amato molto, si vede e si sente anche, in questo “The Hateful Eight”, oltre tre ore in formato 17mm nelle sale dal 4 febbraio in oltre 600 copie, con un pugno di ottimi attori, da Samuel Jackson a Kurt Russel a Michael Madsen. 
Ma che cosa unisce questo ad altri suoi film?
Effettivamente anche qui c’è sempre  qualcuno che cerca di essere qualcun altro e dal  fatto che ci riesca o meno dipende la sua vita. Ma, stavolta quando ho cominciato questo film volevo realizzare un giallo alla  Agatha Christie però è stato solo alla fine del montaggio che mi sono accorto che avevo realizzato anche un film horror.
Definirebbe i suoi film solo film di genere?
Direi che io tendo a essere trascinato da un genere ma non riuscirò mai a fare tutti i film che vorrei per cui condenso e faccio 5 film in uno e penso che questo consenta al pubblico di sfruttare bene il biglietto. Credo di essere un po’ un giocoliere dei generi.
Questo è un film politico?
Non è nato come un film politico ma lo è diventato solo dopo, quando i personaggi hanno cominciato a parlare, a discutere di ciò che era la vita dopo la guerra civile, allora ho capito che poteva esserci un riferimento allo scontro attuale tra repubblicani e democratici.
E che cosa pensa della polemica degli Oscar troppo bianchi? 
 Io non sono stato candidato ma, se fossi stato candidato, sarei andato alla cerimonia. Mi dispiace solo che mio padre, mancato a dicembre, non potrà vedere questo film che avrebbe amato a differenza degli altri.
SILVIA DI PAOLA

28 Gennaio 2016
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