Maurizio Guandalini
5:37 pm, 28 Gennaio 16 calendario

Partite Iva Serve più concretezza

Di: Redazione Metronews
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Maggiori tutele per le partite Iva è cosa buona e giusta. Il disegno di legge del Governo aiuta  fare dei passi in avanti ad una categoria abbandonata a sé stessa da decenni. Il lavoro autonomo è diventato fragile e zeppo di precariato. Proprio per questo motivo riteniamo i provvedimenti  di Palazzo Chigi deboli e di scarsa efficacia o, comunque, studiati per un mondo professionale che, si presuppone, viaggi con  contratti in piena regola, dettagliati, infarciti di clausole e contro clausole. Così non è per la maggioranza dei lavoratori.  Quindi, bene l’assegno di maternità e il congedo parentale, bene anche la detrazione dalla dichiarazione della formazione fino a  10 mila euro e, bene, allo stop dei ritardi nei pagamenti. Ma, siamo concreti: chi, tra le partite Iva, accede alla formazione? Chi tra i precari ha tempo per farlo? Eppoi, ancora, quando mai una partita Iva firma un contratto dove c’è scritto i termini di pagamento e soprattutto chi, con le nuove norme, ha il coraggio di rivalersi (che vuol dire scartoffie, avvocati e il rischio di perdere la committenza) contro il datore di lavoro che non paga? Avremmo preferito due o tre cosette più pratiche che avrebbero portato sollievo ad una categoria massacrata economicamente. Partiamo dagli adempimenti fiscali.
Chi apre una partita Iva lavora quasi esclusivamente per l’Agenzia delle Entrate da quando si sveglia alla mattina fino alla sera quando va a letto.  Paga il trimestre Iva, paga l’Inps gestione separata, presta attenzione a quello che può scalare dalla dichiarazione e quello no, controlla il commercialista (c’è sempre da stare sull’altolà perché gli errori sono all’ordine del giorno), un f.24 in scadenza e la parcella di chi tiene i conti da saldare. Possibile lavorare con un’ansia del genere? Possibile pagare l’Iva di fatture ancora da incassare? Possibile pagare acconti su redditi presunti?  Possibile pagare un 30% di Inps gestione separata senza sapere se ci sarà una pensione dignitosa? Possibile pagare un commercialista due mila euro l’anno su redditi miseri? Possibile stare in allerta  costantemente  su adempimenti e scadenze? Alleggerire, sfoltire, togliere. Questo deve fare un Governo che ha a cuore una platea fatta soprattutto di giovani, molti stagionati. A fianco ci sta tutta la vicenda degli Ordini professionali da liberalizzare. Sono ottomila gli avvocati, di primo pelo, che se ne sono andati dall’Albo nel 2015. Non riuscivano pagare i contributi previdenziali della loro cassa privata. Avremmo preferito che l’esclusione dal mercato fosse avvenuta per manifesta incapacità e non per censo.
MAURIZIO GUANDALINI, giornalista ed economista

28 Gennaio 2016
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