MAFIA CAPITALE
7:00 am, 28 Gennaio 16 calendario

Il business delle mense per Mafia Capitale

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Dal business della ristorazione fino alle maglie di Mafia Capitale. Fra appalti milionari, assunzioni e false fatturazioni. È cosi che l’imprenditore Giuseppe Ietto, secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato al sodalizio criminale capeggiato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, «mettendo a disposizione le proprie imprese e attività economiche nel settore della ristorazione per la gestione degli appalti di opere e servizi conseguiti dall’associazione anche con metodo corruttivo». Che siano i minori del centro Misna di via del Frantoio o i bar della Rai.
L’impero economico di Giuseppe Ietto, ricostruito mercoledì 27 gennaio dal maresciallo Roberta Cipolla davanti ai giudici della X sezione penale nell’aula bunker di Rebibbia, non conosce praticamente confini. Attraverso la sua Unibar (e la gemella Unibar 2), l’imprenditore si sarebbe aggiudicato la fornitura del servizio mensa di molti dei centri di accoglienza della galassia Buzzi. Inoltre, secondo gli inquirenti, il sodalizio si sarebbe servito dell’imprenditore anche per rientrare dei capitali investiti, come quelli anticipati da Carminati per uno dei servizi mensa, attraverso un sistema di false fatturazioni, che avrebbe coinvolto, secondo gli inquirenti, le sue società. «Un milione è suo, quando pagheranno i minori non accompagnati, dato che i pasti li ha anticipati lui», dice Buzzi riferendosi allo stesso Carminati, in una delle tante intercettazioni lette in aula dal maresciallo Cipolla.
Il nome di Ietto, inoltre, diventa centrale anche per il progetto da realizzare all’interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia. Un centro cottura dovre avrebbero lavorato le donne, «un’opera buona», come la definisce Carminati che nel 2014 chiede proprio all’imprenditore di realizzare un prospetto economico per l’operazione che non andrà mai in porto.
Quello fra il “Cecato” e Ietto, tuttavia, è un rapporto che non si esaurisce nell’asse con Salvatore Buzzi, ma va oltre, fino all’assunzione, presumibilmente in nero, della sorella Massimo in una delle società dell’”ingegnere”, come lo tutti chiamano. Gli incontri tra loro sono molteplici e in più occasioni, dal 2012 in poi, si svolgono all’interno del circolo della Rai a Tor di Quinto. A Carminati piacerebbe aprire un bar o una paninoteca presso una struttura sportiva dell’Olgiata, che si trova in un Punto Verde Qualità. Il Centro, denominato Olgiata 20.12, è gestito da alcuni parenti di Ietto e a lui Carminati chiede di intervenire. Siamo ancora nell’agosto del 2012, ma Carminati già guarda avanti: «Dobbiamo pensà al futuro».
MARCO CARTA

28 Gennaio 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo