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7:56 pm, 27 Gennaio 16 calendario

Una maxi multa per Uber France

Di: Redazione Metronews
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FRANCIA Uber France è stata condannata a pagare 1,2 milioni di euro all’Union National des taxi francese per un difetto di comunicazione riguardante i suoi conducenti. Lo ha deciso il tribunale civile di Parigi in concomitanza con il secondo giorno di sciopero dei tassisti contro le auto con conducente (Vtc), che praticano prezzi inferiori e, secondo la categoria, non rispettano la legge. Secondo quanto riportato da Le Monde, la decisione del tribunale di Parigi contro le “derive” del settore degli Vtc riguarda, in particolare, le direttive rivolte agli autisti dalla direzione di Uber France sulla possibilità di sostare in strada in attesa di clienti senza prenotazione. In Francia la possibilità di prendere clienti in strada è riservata solo e unicamente ai taxi con licenza.
Presidi nella notte
Un portavoce di Uber ha confermato la notizia della multa, precisando che la società sta esaminando il caso. La sentenza non entra comunque nel merito del servizio via cellulare offerto da Uber, ma riguarda solo lo specifico della documentazione scritta con le istruzioni di Uber per i conducenti. Intanto la protesta non si placa, nonostante la promessa del premier Manuel Valls di nominare un mediatore. I tassisti hanno trascorso la notte tra martedì e mercoledì in auto nelle zone parigine di Porte Maillot e Bercy. Porte Maillot in particolare è stata poi bloccata all’alba di ieri da circa 200 taxi. «Siamo determinati, da qui non ci muoviamo», ha spiegato Ibrahima Sylla, presidente dell’associazione Taxi di Francia.
Un arresto a Orly
A Roussy, invece, centinaia di taxi si sono radunati poco dopo le 7 e una trentina di loro hanno bloccato l’accesso all’aeroporto a ridosso dell’uscita dell’autostrada, mentre altri hanno impedito ai passeggeri di salire a bordo di auto con conducente nei diversi terminal. A Orly, decine di manifestanti hanno bloccato la stazione taxi. Uno scontro tra scioperanti e non ha portato all’arresto di una persona. Le associazioni di categoria fanno sapere che centinaia di taxi provenienti da Bordeaux e Nizza sono in viaggio verso Parigi.
“Ma la sfida sia leale”
«Il Parlamento italiano sta discutendo una serie di emendamenti che sono stati fatti per legittimare una multinazionale che non ha sede in Italia, che non paga le tasse nel nostro Paese e che è stata bandita da molti Paesi europei e non». È quanto afferma Barbara Covili, general manager per l’Italia di MyTaxy. «Lasciare libertà a un sistema di trasporto non regolamentato che non tutela l’utente e che non rispetta le regole della concorrenza, nel nome dell’innovazione tecnologica, non ha alcun senso – prosegue – perché come dimostra la nostra applicazione Mytaxi (gruppo Daimler), si può innovare nel rispetto delle regole e facendo concorrenza leale nel mercato, senza distruggere il servizio pubblico». Quanto ai nuovi emendamenti, secondo Barbara Covili «provocherebbero a cascata una deregolamentazione che mette a repentaglio il nostro sistema economico e sociale. Ovvero, grazie alla lobby di una multinazionale, non ci sarebbero più tariffe certe e non modificabili, autisti professionali, auto sicure e assicurate».
METRO

27 Gennaio 2016
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