Droga
7:02 am, 27 Gennaio 16 calendario

Marijuana legale, In fumo i soldi dei cartelli

Di: Redazione Metronews
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USA/MESSICO La legalizzazione della marijuana in alcune città statunitensi ha cominciato a influenzare il mercato e l’economia dei cartelli della droga. Mentre l’industria legale della marijuana è probabilmente il settore più in crescita dell’economia degli Stati Uniti (è incrementato del 74% con 2,7 miliardi di dollari nel 2014), gli esperti calcolano perdite per i cartelli nell’ordine dei milioni.
Sebbene non esistano dati precisi circa le conseguenze della legalizzazione della marijuana sui cartelli della droga, due anni dopo la decriminalizzazione in Colorado e mesi dopo che il suo uso medicinale e ricreativo è stato legalizzato in altri Stati, le cifre indicano una significativa flessione del mercato illegale della marijuana. La confisca lungo il confine degli Stati Uniti ha subito un declino costante negli ultimi tre anni, da 2430 tonnellate nel 2013 a 1922 t nel 2014, diminuendo fino al 1538 t nel 2015, questo secondo i dati trasmessi dalla Polizia di Frontiera.
Dall’altra parte del confine, il governo messicano ha riportato una flessione di più del 50% nell’opera di smantellamento dei campi di cannabis, ridotti da 5364 ettari nel 2013 a 2500 nel 2014. Se si prende in considerazione che il prezzo di una tonnellata di marijuana lungo il confine tra Stati Uniti e Messico è stimato oltre gli 8.000.000 di dollari, il danno per i cartelli è sostanzioso.
In aggiunta ai dati ufficiali diffusi dai governi degli Stati Uniti e del Messico, gli esperti concordano che la legalizzazione della marijuana in alcuni Stati degli USA (il più grande mercato del mondo) sta influenzando i trafficanti di droga e addirittura gli agricoltori che la coltivano.
“La legalizzazione sta riducendo fortemente i profitti dei trafficanti. Sebbene sia difficile definire quanto, è sufficiente a spingere numerosi agricoltori a dirottare le coltivazioni dalla cannabis ad altri prodotti “, afferma Sahno Tree, il direttore della Drug Policy Project. Le leggi del mercato sono le responsabili principali del danno ai profitti dei cartelli che si stanno confrontando per la prima volta con la competizione organizzata, riconosciuta e protetta dallo Stato che ha provocato una diminuzione dei prezzi. Secondo i dati riportati dei media, il prezzo al chilogrammo di cannabis è crollato da 100 a 30$ negli ultimi quattro anni.
Un nuovo sorprendente fenomeno è cominciato negli scorsi anni: lo spaccio al contrario. Il traffico della marijuana ora si dirige dagli Stati Uniti al Messico, questo a causa di una qualità più alta del prodotto e prezzi relativamente più accessibili. “Esistono già le prime prove che la marijuana viene comprata nei negozi statunitensi e venduta all’estero”, ha spiegato l’avvocato Francisco Torres Landa, uno dei quattro messicani con la licenza di piantare, coltivare e utilizzare marijuana a uso personale.
Ma non tutto è perduto per i cartelli perché la legalizzazione della marijuana li ha spinti a diversificare le operazioni e intensificare il traffico di altre droghe negli Stati Uniti. I dati forniti dalla Polizia di Frontiera nordamericana mostrano che in un solo anno la confisca di cocaina lungo il confine è raddoppiata da 4554 tonnellate nel 2014 a 11.220 nel 2015. “I gruppi criminali specializzati nel contrabbando di marijuana negli Stati Uniti hanno trovato altri modi per trarre profitto dal traffico delle droghe illegali e la cocaina vanta, ovviamente, una posizione predominante”, ha dichiarato Armando Rodriguez, ricercatore della Collective Security Analysis Democracy.
Sebbene dati ufficiali mostrino una riduzione significativa del flusso di marijuana verso gli Stati Uniti, gli esperti riportano che i cartelli hanno cominciato a trasferire le risorse, una volta utilizzate per contrabbandare marijuana, verso altre attività di traffico illecito come quello della cocaina. Quindi, lontano dall’essere riusciti a sradicare l’introduzione di droghe illegali, gli Stati Uniti hanno assistito a una diversificazione dei narcotici trasferiti lungo il confine.
L’opinione di un antiproibizionista
Il processo di legalizzazione procederà inevitabile, sostiene Ethan Nadelmann, fondatore e direttore esecutivo della Drug policy Alliance, organizzazione non profit di New York.
Come la legalizzazione della marijuana condiziona i cartelli della droga?
La vendita legale della marijuana fornisce miliardi di dollari di profitto alle organizzazioni di traffico di droga ogni anno; legalizzare la marijuana priverà i cartelli di questi introiti, esattamente come l’abolizione del proibizionismo negli USA fece ottant’anni fa, facendo scivolare il traffico dalle mani dei contrabbandieri illegali e dai gangster alle aziende legali e fiscalmente in regola. In questo modo la legalizzazione della marijuana aiuterà i produttori e venditori legali a scalzare quelli criminali.
Quali sono i rischi principali e le sfide di legalizzare la marijuana?
Il rischio maggiore è che la legalizzazione – riducendo il prezzo della marijuana e incrementando la sua disponibilità agli adulti che normalmente non avrebbe avuto un facile accesso al prodotto – crei più problemi inerenti alla dipendenza dalla marijuana.
Quali sono i benefici principali della legalizzazione della marijuana?
I benefici sono consistenti: non solo si privano le associazioni criminali di miliardi di dollari di profitti annuali, ma si permette alla polizia di concentrarsi su crimini più gravi. Le forze dell’ordine, piuttosto che arrestare per lo più giovani e poveri per possesso di marijuana, possono focalizzarsi sull’eliminazione della violenza e la corruzione associate ai mercati criminali. Gli introiti provenienti dallo smantellamento di operazioni illegali possono essere convogliati nell’istruzione e in altri impieghi sociali, che è quello che sta succedendo, grazie alle nuove leggi sulla marijuana, in Colorado, a Washington, in Oregon e Alaska. Autorizzando la coltivazione della marijuana secondo modi responsabili nei confronti dell’ambiente, e agevolandone l’utilizzo a scopo medicinale, possiamo porre termine all’ipocrisia che criminalizza una sostanza significativamente meno pericolosa di molte altre droghe legali.
Quali Paesi pensa che saranno i prossimi a legalizzare la marijuana?
Il Canada sarà verosimilmente il secondo Stato, dopo l’Uruguay, a porre fine al proibizionismo nei confronti della marijuana, a favore di una regolamentazione e tassazione legale. La California e altri Stati nordamericani indiranno referendum per legalizzare la marijuana in coincidenza con le elezioni dei primi di novembre 2016, e altri Stati cominceranno a legalizzarla attraverso processi legislativi. I Paesi europei si muoveranno nella stessa direzione di regolamentazione e legalizzazione. Il percorso verso la legalizzazione della marijuana per uso medicinale in tutta la America Latina aumenterà. La pressione per rimuovere la marijuana dai trattati internazionali sulle droghe illecite aumenterà costantemente.
DANIEL CASILLAS
METRO WORLD NEWS

27 Gennaio 2016
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