La ricompensa del Gatto altro gioiello dello Studio Ghibli

CINEMA Solo due giorni per poter vedere su grande schermo l’ultimo gioiello del famigerato studio Ghibli. “La ricompensa del gatto” del regista Hiroyuki Morita  (già animatore di Kiki consegne a domicilio e I racconti di Terramare, rispettivamenteal fianco del maestro Hayao Miyazaki e di suo figlio Goro) sarà nelle nostre sale il 9 e 10 febbraio.
Come tutti i lungometraggi d’animazione giapponesi non è solo un film per ragazzi, anzi: Miyazaki e i suoi ci hanno abituato negli anni (da Principessa Mononoke al premio Oscar La città incantata, passando per Nausicaä della Valle del vento e Porco Rosso…) a film che si possono leggere a vari strati, a seconda dell’età, ma che hanno una matrice comune, oserei dire “francescana”: la sacralità della natura in tutte le sue forme ed espressioni che va sempre rispettata, se non si vuole incorrere nella sua ira. Perché, come si dice: Dio perdona sempre, l’Uomo qualche volta, la Natura mai!
 
E non fa certo eccezione il nuovo arrivato. “La ricompensa del gatto” è la storia di Haru, una ragazza di 17 anni stanca e annoiata dalla sua vita studentesca, salva un gatto che sta per essere investito da un camion.
Nella notte il Re dei Gatti le fa visita: il piccolo felino che la ragazza ha salvato è il Principe dei Gatti e suo padre, grato del nobile gesto, vuole ricompensarla facendole sposare il suo giovane figlio. Haru verrà rapita e portata nel Regno dei Gatti per le nozze, ma andranno in suo soccorso il gatto Baron, il gattone Muta e il corvo Toto (personaggi già visti ne I sospiri del mio cuore).
Haru tornerà nel suo mondo? E, dopo questo viaggio nel Mondo dei Gatti, diventerà più consapevole e sicura di sé?
ORIETTA CICCHINELLI