Flaminio, 90 giorni di tempo per le perizie
ROMA. Sono gli ingegneri Lucrezia Le Rose e Claudio De Angelis (si è occupato in passato del crollo del palazzo di Vigna Jacobini, nel 1998) i due tecnici incaricati dalla procura di Roma di accertare le cause del crollo della palazzina di Lungotevere Flaminio, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. I due consulenti, nominati dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e dal sostituto Antonella Nespola, avranno al massimo 90 giorni di tempo per svolgere gli accertamenti, ma l’intenzione della procura è quella di accelerare il più possibile i tempi. Il lavoro dei tecnici comincerà con lo studio dei documenti relativi ai lavori effettuati di recente e in passato dagli inquilini per poi passare alle prove tecniche sulla struttura interessata dal crollo. Già ieri gli inquirenti hanno sentito alcuni condomini e il responsabile della ditta che stava effettuando i lavori in uno degli appartamenti coinvolti nel crollo. Il procedimento al momento resta contro ignoti ma non si esclude che alla luce del lavoro dei consulenti si possa procedere alle prime iscrizione nel registro degli indagati. Intanto un appello a «fare in fretta» per evitare il rischio che si verifichino altri crolli arriva dagli inquilini del palazzo al civico 70.
Edifici in cattivo stato
In Italia oltre 2 milioni di case in tutto il Paese sono vecchie e in cattivo stato. Nel Lazio, le case a rischio sono il 15,9% del totale. In particolare, a Roma è in cattivo stato il 14,7% degli edifici. A denunciare la situazione è Confartigianato che ha censito le condizioni del patrimonio abitativo italiano. «Ne emerge un quadro preoccupante» scrive l’associazione in una nota.
METRO
© RIPRODUZIONE RISERVATA