Acrobazie mai viste nel nuovo “Point Break”
CINEMA Nel 1991 folgorò gli spettatori diventando un vero cult la storia dei rapinatori con le maschere dei presidenti che Kathryn Bigelow portava sullo schermo in “Point Break”. Allora ad affascinare era una filosofia di vita borderline.
Oggi, che il remake sta per arrivare (dal 27 gennaio) sui nostri schermi, la sorpresa, più che nella storia, starà nelle acrobazie mai viste al cinema tradotte in Real 3D. La pellicola firmata da Ericson Core offre infatti un action thriller interpretato dai migliori atleti del mondo di surf su onde giganti, di wingsuit flying, snowboard, free climbing e motor cycling ad alta velocita.
Anche perché, precisa Core: «Tutte le scene di azione del film sono reali e girate senza l’utilizzo di effetti speciali o lavorazioni digitali. Nessuno stuntman ha partecipato alle riprese del film: gli interpreti delle adrenaliniche scene di azione sono tutti atleti professionisti e campioni mondiali di sport estremi».
Così al grido di “l’unica legge che conta è la legge di gravità”, lo spettatore vedrà e vivrà imprese e prospettive da brivido. Come dice il protagonista Edgar Raminez: «Su una scala da 1 a 10, io direi che l’azione di questo film è 45, perché quello che gli atleti riescono a fare è impressionante e spesso erano loro stessi a portare con sé la telecamera. Questa prospettiva, insieme a quella ripresa dagli elicotteri e da lenti strategicamente posizionate spinge lo spettatore dentro l’azione».
Gli fa eco Andrew A. Kosove, produttore e atleta: «Ci siamo trovati in Venezuela, alle Angel Falls le più alte cascate del mondo; in cima al monte Jungfrau nelle Alpi; a Jaws, vicino Maui, per acchiappare le onde più alte e temibili del decennio e in molti altri luoghi». SILVIA DI PAOLA
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