“Fabbricatori di firme” da martedì alla sbarra
TORINO Il Consiglio di Stato non si è ancora espresso sul futuro del consiglio regionale e del presidente Chiamparino, travolti dallo scandalo delle firme false, che una nuova tegola si abbatte sul Pd. Domani è fissata l’udienza preliminare che vede alla sbarra dieci tra funzionari e collaboratori del Pd che avrebbero falsificato firme e autentiche delle liste elettorali per le elezioni del 2014: la procura ipotizza la violazione del testo unico del 1960 che regola il funzionamento dei meccanismi elettorali. Si discuteranno le sorti dei cosiddetti fabbricatori di firme, cioé di quei fedelissimi che, a ridosso della scadenza per la presentazione delle liste, hanno avuto fretta di chiudere le sottoscrizioni, arrivando secondo l’accusa, a falsificare centinaia di moduli e oltre mille firme.
Alla base delle accuse, oltre al fatto che alcuni autenticatori hanno disconosciuto la propria firma in calce ai moduli, anche una perizia calligrafica che incastrerebbe gli autori dei falsi. Alla sbarra funzionari e collaboratori del Partito Democratico: Davide Fazzone, responsabile organizzativo della raccolta delle firme, Rocco Florio, presidente della V circoscrizione, Mara Milanesio, funzionario della segreteria torinese del Pd ed ex assessore comunale a Caselle, Daniele Valle, vicesegretario del Pd a Torino, con la moglie Alessandra Orlandi, Salvatore Palermo, militante Pd, Tina Pepe, membro della segreteria provinciale, Cristina Rolando Perino, funzionaria del partito, Pasquale Valente, ex consigliere provinciale a Torino, Stefania Zicarelli, militante Pd. La Lega Nord ha annunciato la sua costituzione di parte civile.
REBECCA ANVERSA
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