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8:37 pm, 21 Gennaio 16 calendario

La piaga delle baby-spose riguarda un terzo delle giovani donne

Di: Redazione Metronews
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ONU Secondo la Dichiarazione universale dei diritti umani, il consenso al matrimonio non può essere «libero e pieno» quando uno degli interessati non è sufficientemente maturo da assumere una decisione informata. Il matrimonio precoce esiste da secoli, favorisce l’ineguaglianza di genere e priva le spose bambine di istruzione, cure sanitarie e prospettive a lungo termine. Inoltre è la più diffusa forma di abuso sessuale e sfruttamento di minori.
Claudio Garcia Moreno, esperto di violenza contro le donne, afferma: «I matrimoni di minori sono una brusca e spesso violenta introduzione ai rapporti sessuali. Le ragazze non possono rifiutarsi, non hanno le risorse e il supporto legale e sociale necessario a permettere loro di uscire da una relazione violenta».
Un altro problema dei matrimoni precoci sono le morti di giovani donne tra i 15 e i 19 anni dovute a gravidanze e aborti spontanei: «Le ragazze che si sposano più tardi ed evitano le gravidanze nell’adolescenza hanno più prospettive di ricevere un’istruzione migliore e procurare una vita migliore a sé e alle proprie famiglie», spiega Flavia Bustreo, Vice direttore generale per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini presso l’Organizzazione mondiale della sanità.
Per l’Onu 16 milioni di adolescenti sposate partoriscono ogni anno e l’Unicef stima che 50 mila muoiono. Il matrimonio precoce è comune nell’Africa sub-sahariana e nel sud dell’Asia, e, secondo l’Unicef, il 36% delle donne di tutto il mondo tra i 20 e i 24 anni sono sposate o vivono con un partner da quando sono minorenni. Il Fondo Onu per la popolazione, stima che più di 140 milioni di ragazze sono sposate in questo decennio. UN Women, l’ente Onu per l’uguaglianza di genere, riporta che le tradizioni e la povertà sono le ragioni principali dei matrimoni delle minori; nel caso di famiglie a basso reddito le figlie femmine vengono date in matrimonio per evitare i costi dell’istruzione e del sostentamento, e per ricevere benefici economici. In altri casi le famiglie decidono di dare in sposa le figlie da ragazzine per garantire loro casa e protezione. Ci sono poi i matrimoni riparatori.
L’Unicef, l’ONU e altre organizzazioni internazionali a favore dei diritti delle donne e dei bambini stanno lavorando per sviluppare strategie che fermino i matrimoni precoci e chiedono ai governi di stabilire l’età minima per il matrimonio a 18 anni.
VIRIDIANA MIRON
METRO WORLD NEWS

21 Gennaio 2016
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