Trivelle, sì a referendum Ma su un solo quesito
Roma. La Corte Costituzionale ha dato il via libera al referendum sulle trivelle. Ma è un referendum ridimensionato rispetto alle aspettative dei proponenti e degli ambientalisti. In sostanza si tratterà di votare solo se abrogare o no la norma che consente ai petrolieri di mantenere le piattaforme in mare, entro le 12 miglia, sino alla fine del giacimento. Sotto la lente di ingrandimento anche le concessioni date alla Petroceltic per ricercare idrocarburi alle Tremiti.
E ad esprimere insoddisfazione è lo stesso sindaco delle isole, Antonio Fentini: «È andata bene, per un quesito, ma non è quello che cercavamo. L’Adriatico, da Trieste fino alle Tremiti, è un mare chiuso. Non cambia moltissimo se le trivelle sono a 10 o a 12 km».
Nel frattempo i comitati abruzzesi stanno raccogliendo le firme per un nuovo quesito, per il 2017, e che riguarderà la possibilità di trivellare tout court. E il Consiglio regionale del Veneto ieri ha approvato all’unanimità la decisione della Giunta di attivare il conflitto di competenze presso la Corte costituzionale per i permessi a trivellare dati dallo Stato. La battaglia politico-giuridica è appena iniziata.
STEFANIA DIVERTITO
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