Omicidio stradale
10:55 pm, 20 Gennaio 16 calendario

Travolse quattro persone Condannato a 18 anni

Di: Redazione Metronews
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TORINO «Una sentenza severa, ma giusta. È la decisione che ci aspettavamo perché non si possono avere dubbi su quanto è accaduto. È tutto chiaro, lo è stato sin dall’inizio: quell’uomo era consapevole di aver messo nelle proprie mani le vite di altre persone. E sapeva che quelle persone avrebbe potuto ucciderle».
Queste le parole di una dei familiari dei quattro giovani francesi uccisi nell’agosto del 2011 da un impresario albanese in un incidente stradale. L’uomo, ubriaco e per gioco, aveva imboccato l’autostrada A26 in contromano e dopo aver corso per 30 chilometri si schiantò contro l’auto a bordo della quale c’erano cinque ragazzi, solo uno di loro di salvò. Ieri per la seconda volta i giudici torinesi hanno deciso di condannare Ilir Beti per omicidio volontario nella forma del dolo eventuale, con una pena di 18 anni e 4 mesi.
Una sentenza che sconfessa la Cassazione, che aveva rinviato gli atti del processo a Torino, indicando di procedere nei confronti dell’imputato per omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente. Beti, infatti, era già stato condannato dal gip di Alessandria e poi dalla Carte d’appello d’Assise presieduta da Alberto Oggè a 21 anni per omicidio volontario. Ma la Cassazione aveva chiesto un nuovo processo e un nuovo verdetto. I giudici torinesi, questa volta guidati dal presidente Fabrizio Pasi, hanno invece deciso di sfidare gli Ermellini e insistere sulla linea del volontario. Adesso però la parola passerà di nuovo alla Cassazione. «Una sentenza coraggiosa», hanno detto i familiari, aggiungendo:«Oggi la giustizia italiana ha dimostrato di volersi assumere delle responsabilità».
REBECCA ANVERSA

20 Gennaio 2016
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