Riforme
5:50 pm, 17 Gennaio 16 calendario

Contro i furbi al lavoro ecco il piano del governo

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Finti malati, furbetti del cartellino, professionisti dello sciopero bianco. Sono il 2% circa dei lavoratori della Pubblica amministrazione ed è pensando a loro che il governo ha scelto la linea dura, anticipando di fatto una parte del Testo unico del Pubblico impiego (calendarizzato per l’estate). E mercoledì il provvedimento sulle sanzioni agli impiegati pubblici “infedeli” approderà in Consiglio dei Ministri. Un’accelerata legata anche ai più recenti fatti di cronaca, come il caso dei dipendenti del Museo di arte popolare di Roma. Perché le nuove norme siano operative, tuttavia, occorrerà attendere il parere (non vincolante) delle commissioni parlamentari competenti, quindi non prima di due o tre mesi.
Sospensione in 48 ore
Rispetto alla legge attualmente in vigore (Legge Brunetta) tre le novità introdotte dal decreto. Primo, i tempi di attuazione del provvedimento disciplinare, prevedendo di «accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione» il procedimento. Oggi l’iter dura in media più di cento giorni. Con le nuove norme il dipendente pubblico che timbra il cartellino senza andare in ufficio, o sorpreso in flagranza di altri illeciti disciplinari, sarà sospeso dalla retribuzione e dal lavoro in 48 ore.  
Corte dei Conti
Seconda novità in arrivo: insieme alla procedura di licenziamento scatterà anche l’esame della Corte dei Conti sull’eventuale danno erariale procurato dai dipendenti assenteisti.
Il ruolo dei dirigenti
Terza novità: il dirigente responsabile dovrà prendere questi  provvedimenti, altrimenti verrà sanzionato con il licenziamento. Inoltre, avrà l’obbligo di agire senza rischiare di rispondere egli stesso di danno erariale nel caso la magistratura accerti successivamente l’illegittimità del licenziamento. Quindi, con il nuovo provvedimento i dirigenti non saranno più perseguibili per questa ragione. Fondamentale sarà la flagranza del reato, le prove “dovranno essere schiaccianti”. Scettici i sindacati: «vorremmo che Renzi applicasse la stessa solerzia nel rinnovo dei contratti pubblici», il commento  della Cgil.
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17 Gennaio 2016
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