COSCHE PIEMONTE
10:00 pm, 14 Gennaio 16 calendario

Gli affari milionari delle ‘ndrine in città

Di: Redazione Metronews
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TORINO Venti arresti tra Piemonte e Calabria a cui si aggiungono 41 perquisizioni e decine d’indagati. Sono i numeri dell’operazione Big Bang dei carabinieri di Torino, che ha decapitato i vertici di uno dei clan della ‘Ndrangheta più attivi in Piemonte.
L’indagine ruota attorno alle attività criminali, dalle estorsioni al gioco d’azzardo, fino al traffico di droga, dei fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea. Entrambi sono considerati esponenti della criminalità organizzata reggina nel capoluogo piemontese col grado di padrini. Arrestati nel giugno del 2011 nel quadro dell’operazione Minotauro, Aldo Cosimo Crea è tornato libero nel febbraio del 2014, Adolfo Crea nel giugno del 2015. Ma già nelle settimane precedenti, nel carcere di Voghera in cui erano rinchiusi, avevano cominciato a riorganizzarsi, riuscendo ad aggregare al sodalizio vecchi pregiudicati, parenti e giovani emergenti nell’ambiente criminale torinese.
L’indagine ha ricostruito casi di estorsione a imprenditori, vittime di usura, persone indebitate per avere frequentato case da gioco gestite dalle cosche: un giro di affari da centomila euro al mese che in poco tempo gli aveva permesso di conquistare il quartiere San Paolo a Torino, dove avevano la base logistica, e di pianificare anche una rapida espansione. Le vittime sono circa 20, ma nessuno di loro ha mai denunciato il racket: a una di loro è stata inviata una testa mozzata di maiale con l’avvertimento: «La prossima sarà la tua».
REBECCA ANVERSA

14 Gennaio 2016
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