Cam: educatrici occupano l’aula del Consiglio di zona

MILANO Lacrime, rabbia e tanta voglia di lottare. Sono i sentimenti delle venti operatrici del Cam che ieri hanno occupato con sacco a pelo e viveri la sala del CdZ 2, per dire no  alla chiusura del Centro Assistenza Minori di via Pusiano. Si tratta dell’unica struttura pubblica in città che dagli anni ’70  accoglie minori da 0 a 7 anni per i quali il Tribunale abbia disposto l’allontanamento dalle famiglie. 
Un’eccellenza destinata a estinguersi dopo la trasformazione della Provincia in Città metropolitana a causa dei costi che Regione e Comune non vogliono accollarsi. O meglio, un’eccellenza che accoglieva i minori, visto che martedì è arrivato il decreto con quale Pisapia, ha vietato al Centro di accettare  nuovi bimbi e imposto di velocizzare l’uscita di quelli ancora ospitati.
«Resteremo qui finché non ci saranno comunicati i costi reali del Cam», spiega un’operatrice specializzata destinata a riconvertirsi in impiegata amministrativa, «il timore è che dietro al paravento dei costi, si voglia solo privatizzare il servizio, senza certezze per i bambini». ANDREA SPARACIARI