Aggressioni con l’acido 16 anni alla Lovato

MILANO Un pianto ininterrotto. Così Martina Levato ha accolto la sentenza che l’ha condannata a 16 anni per le aggressioni con l’acido a Stefano Savi e Giuliano Carparelli. Dopo le lacrime la ragazza avrebbe chiesto al suo avvocato il perché dei 16 anni inflitti a lei “mentre a Magnani (il complice, ndr) solo nove anni e quattro mesi”. “Si sono accaniti contro di me” avrebbe aggiunto. Una rabbia che l’ha accomunata alla sua avvocata, Guarini, la quale ha già annunciato il ricorso in appello contro “una sentenza ingiusta”.
Per la Levato è la seconda condanna, dopo quella a 16 anni ricevuta lo scorso giugno per l’aggressione a Pietro Barbini assieme all’ex fidanzato Alexander Boettcher, condannato a 14 anni. L’ex manager dovrà invece attendere la fine del processo con rito ordinario per le aggressioni agli stessi Savi e Carparelli. Levato e Magnani dovranno inoltre risarcire sia Barbini che Savi con un milione di euro ciascuno.
Gioiscono per il verdetto il pm Musso (“È stata riconosciuta la sussistenza dell’associazione a delinquere, quindi dell’esistenza della banda dell’acido”) e il padre di Alberto Savi, lo studente sfigurato perché scambiato per Carparelli, presente ieri in aula. “Siamo soddisfatti del risultato perché abbiamo un volto e non abbiamo le motivazioni, ma almeno abbiamo i responsabili” del gesto, ha detto. “Sono felice per quello che è accaduto – ha aggiunto – ma oggi comunque è una giornata triste per tutti”. METRO
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