Maurizio Guandalini
9:40 pm, 11 Gennaio 16 calendario

Riforme, il 2016 sarà l’anno cruciale

Di: Redazione Metronews
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Il 2016 è l’anno del referendum sulla legge elettorale e riforma costituzionale.  Andremo a votare a ottobre. Con il sì diamo il via libera al riforma che sta per essere approvata definitivamente da Senato e Camera. Con il no si riparte da capo. Forse, i nostri nipoti, vedranno qualche risultato. L’alternativa alla riforma non è il diluvio, ma ci siamo vicini. Siamo in sintonia con la maggioranza degli italiani: occorreva essere più audaci. Via il Senato, dimezzare la Camera e un sistema “diretto” di elezione degli onorevoli. D’accordo. Ma mediare, che non è una brutta parola, al rialzo è una pratica di tutti noi, anche nella soluzione delle nostre faccende quotidiane. Il compromesso trovato è discreto. Si va a votare e alla fine, questo ci interessa, avremo un vincitore che governa. Il doppio turno è una garanzia ulteriore. Io ho suggerito, in diverse occasioni, un secondo turno con i primi tre partiti (e candidati premier) piazzati al primo turno, senza possibilità di ritiro. Una strada suggerita dalle recenti elezioni spagnole e dalle elezioni regionali francesi. Quest’ultime prevedono al secondo turno i primi tre piazzati ma con la possibilità di ritiro dei candidati: in Francia è avvenuto per emarginare la Le Pen.  In generale un secondo turno con i primi tre piazzati fotografa la realtà italiana fatta da tre forze (5 stelle, Pd, Lega-Forza Italia), come in Francia e Spagna, che competono tra loro alla luce del sole, senza accordi nascosti,  desistenze con ricevuta di ritorno. Infatti il secondo turno della legge elettorale che andremo a votare al referendum, se rimane così com’è adesso, ha il difetto che gli elettori e i partiti esclusi lavoreranno non per vincere ma per far perdere, di nascosto, il candidato “più antipatico”, che sta sulle scatole. In cambio di qualcosa, anche questo di nascosto.  A noi cittadini cosa verrà in tasca da queste riforme se andranno in porto? Minori costi, meno perdite di tempo, velocità di cambiamento: sfide ardue e sempre attese in Italia.
Anche se riteniamo che la ciccia sia un problema che rimane di competenza degli individui, di leadership, di lavoro, lavoro e lavoro. Non vi sarà sfuggito che questo Parlamento uscito da quella legge pessima che è il Porcellum fa e produce molto. Renzi, criticabile fin che volete, a differenza di Berlusconi, lavora come un matto e in due anni ha fatto quello che nei venti precedenti non è stato nemmeno abbozzato, malgrado alcune maggioranze bulgare. Occorre fare, si sbaglia, ma fare. Senza sosta. Non è la migliore legge elettorale possibile che risolve vizi e difetti di una politica fuori tempo.
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista
 

11 Gennaio 2016
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