Addio a David Bowie, Duca Bianco della musica

LONDRA L’annuncio arriva dall’account ufficiale: “è morto oggi pacificamente sostenuto dalla sia famiglia dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro”. Lui, David Bowie, il Duca Bianco, aveva appena compiuto 69 anni e aveva scritto un gran bel pezzo della storia della musica. Dopo 18 mesi di lotta contro la sua malattia, a soli tre giorni dal suo compleanno (festeggiato l’8 gennaio), si è spento. La stessa famiglia dell’artista britannico internazionale chiede di “rispettare la sua privacy” pur sapendo che il loro dolore “sarà condiviso da molti”. Già, perché la rivoluzione musicale (e non solo) che David Bowie ha firmato ha coinvolto tutti, oltre l’età e oltre le nazionalità. 
Ancora su Twitter si susseguono i messaggi di cordoglio fra cui quello del premier britannico David Cameron: “Sono cresciuto ascoltando e guardando il genio pop di David Bowie. Era un maestro nel reinventarsi e continuava ad azzeccarci. Una perdita enorme”.
La sua è veramente una “perdita enorme”. Dell’artista inglese era uscito solo pochi giorni fa “Blackstar”, il 27esimo album di una carriera musicale che partì 49 anni fa e che raccolse successi come “Space Oddity”, “Ragazzo solo, ragazza sola”, che il Duca Bianco cantò anhe in italiano e che faceva parte della colonna sonora del film “Io e te” di Bernardo Bertolucci. I suoi successi sono talmente tanti che diventa difficile elencarli tutti: da “Life on Mars” a “Heroes” fino a “Under Pressure” cantata con i Queen o “Dancing in the Street” con Mick Jagger.
Bowie e il cinema. Come attore arrivò al successo nel 1976 come protagonista di “L’uomo che cadde sulla Terra” di Nicolas Roeg. Ma il suo rapporto con il grande schermo prosegue passando attraverso Furyo in “Merry Christmas Mr. Lawrence” di Nagisa Oshima del 1983, “Absolute Beginners” e “Labyrinth” del 1986 e arrivando fino a “Basquiat” di Julian Schnabel del 1996, nel quale ha interpretato il ruolo di Andy Warhol.  
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