terrorismo
12:30 pm, 29 Dicembre 15 calendario

Due arresti in Belgio “Preparavano attentato”

Di: Redazione Metronews
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BRUXELLES In Belgio due persone sono state messe agli arresti nell’ambito di un’inchiesta per terrorismo, non collegata agli attentati di Parigi: i due, secondo gli inquirenti, preparavano attentati. Lo riferisce la stampa locale. Tra domenica e lunedì sono state compiute perquisizioni nella regione di Bruxelles, nel Brabante Fiammingo e a Liegi. L’inchiesta, ha reso noto l”ufficio del procuratore federale, ha permesso di “portare alla luce gravi minacce di attacchi per colpire luoghi emblematici di Bruxelles e che sarebbero stati commessi durante le feste di fine anno”. Nel corso delle perquisizioni, sono state fermate sei persone e due poste in stato di arresto; non sono state trovate armi ed esplosivi, ma materiale informatico, attrezzature di addestramento militare e materiale di propaganda dell’Isis. Secondo alcuni media, nel mirino dei presunti attentatori c’era la polizia, in particolare il commissariato generale situato in prossimità della Grand Place. La procura non ha confermato questa informazione, ma il livello di allerta dei commissariati di polizia a Bruxelles è stato elevato da 2 a 3.
Il procuratore federale non ha diffuso le generalità delle due persone poste in arresto, ma ha precisato che per la prima delle due le accuse sono partecipazione ad attività terroristiche in qualità di dirigente e di reclutamento a fini terroristici per “azioni da commettere in qualità di autore o coautore”. Per la seconda persona le accuse sono minaccia di attentati e partecipazione ad attivita’ di un gruppo terrorista.
Il governo belga si mostra “duro”. E illustra il suo programma contro il terrorismo: tolleranza zero e più misure contro i combattenti stranieri, rafforzamento della presenza della polizia federale, intensificazione del monitoraggio dei fatti di criminalità, lotta contro l’economia sommersa. Il giro di vite è stato annunciato dal ministro dell’Interno, Jan Jambon, dopo gli arresti delle ultime ore. Si tratta, come li ha definiti, dei “quattro assi” attorno a cui ruoterà l’azione di contrasto. In particolare, ha spiegato Jambon, “si predisporranno azioni specifiche a partire da Molenbeek”, la municipalità di Bruxelles dove si ritiene viva la parte più integralista della comunità islamica di Bruxelles, e da dove proveniva Salah Abdeslam, uno dei principali responsabili degli attacchi di Parigi del 13 novembre. Misure di controllo e contrasto, ha assicurato Jambon, verranno prese, anche nei comuni di Anderlecht, Saint-Gilles, Molenbeek, Schaarbeck, Saint-Josse e il centro di Bruxelles.
Jambon ha aggiunto: “Il sostegno per i terroristi, nelle comunità, è maggiore di quanto pensassi. Se Salah ha potuto nascondersi per così tanto tempo è perché ha del sostegno nelle comunità”.
La tensione, in Belgio, resta molto alta. Lunedì sera, a Bruxelles, nel corso di controlli autostradali, la polizia ha aperto il fuoco su una vettura che non si era fermata a un posto di blocco: l’auto, una Opel, era immatricolata in Francia. I fatti sono avvenuti intorno alle 19 e hanno preso una piega inaspettata. Secondo la portavoce della polizia, l’uomo alla guida ha minacciato di travolgere gli agenti prima di fuggire in direzione opposta, verso un tunnel. La polizia ha sparato alcuni colpi ed è cominciata la caccia a fuggiaschi. Bloccati da uno spartitraffico di cemento in mezzo alla strada, i due sono stati alla fine intercettati dagli agenti e portati in commissariato per essere interrogati.
AGI

29 Dicembre 2015
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