Richard Gere
4:11 pm, 14 Dicembre 15 calendario

Gere: Il caos italiano non mi scoraggia

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Franny o della fragilità. Franny o del bisogno d’amore ad ogni costo. Franny non ha una famiglia, non ha figli, ha una casa ma vive in albergo, di certo è solo, solissimo, e allora cerca le famiglie di altri: per non cambiare e, in fondo, non crescere. È Richard Gere in versione disperata e desideroso solo d’amore. Scoprirete perché vedendo, dal 23 dicembre, Franny diretto da Andrew Renzi e magnificamente interpretato da Gere, uomo carico di mistero perché “a me interessa ciò che sta dentro, e dentro ognuno di noi sta il mistero, domande e non risposte”.
Lei viene spesso in Italia e dice di amarla, vorrebbe lavorare su un set italiano?
Certo. Non mi scoraggia il caos italiano, ma alla fine per fare un film ci sono tanti elementi che devono mettersi insieme per creare una alchimia e in Italia non si è ancora verificata questa condizione. Spero di farlo prima di finire di recitare!
Ha detto che le piacerebbe un incontro tra il Papa e il Dalai Lama. Ma, se s’incontrassero, di cosa crede che dovrebbero parlare?
Di come aiutare questo pianeta, di come rendere gli abitanti del pianeta più saggi, compassionevoli, meno violenti, dovrebbero pensare come insegnare la sanità mentale.
A proposito di sanità mentale, che pensa della “politica” americana delle armi?
Gli Stati Uniti sono il paese in cui ci sono più armi in circolazione e ci si aspettava, dopo l’ultimo massacro, una sollevazione popolare contro le armi e invece è accaduto il contrario. Credo che bisogna cercare le cause profonde e sono contrario allo spirito di vendetta, ai vigilanti privati, sono cose che mi fanno orrore.
SILVIA DI PAOLA

14 Dicembre 2015
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