Francofonia omaggio al Louvre

CINEMA Un atto d’amore. Alla Francia e alla sua arte e alla sintesi dell’arte che è il Louvre, infinitamente più di un museo. Voilà Francofonia (dal 17 in sala), storia in cui tutto si mescola, ieri, oggi, le tempeste e le guerre perché “il tempo è un nodo”. Lo firma appassionatamente il russo Aleksandr Sokurov convinto che “l’unica garanzia della nostra esistenza è l’esistenza del Vecchio Mondo. Siamo legati in modo viscerale all’Europa e non possiamo vivere senza di essa. Voi italiani potreste tranquillamente fare a meno della Russia, per noi sarebbe impensabile il contrario”. Insomma un film su cos’è la civiltà. Finché qualcuno non lo distrugge: ”Come in passato le comunità umane hanno reagito agli attacchi dei predatori, così oggi la nostra civiltà,  se vuole sopravvivere, ha il dovere di difendersi da attacchi come quelli dei fondamentalisti – dice Sokurov – I batteri si annientano, non si può pensare di sedersi al tavolo delle trattative con loro”.
S. D. P.