Sicurezza
8:40 pm, 9 Dicembre 15 calendario

Sull’omicidio stradale il governo mette la fiducia

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, ha posto la fiducia sul maxiemendamento sostitutivo, presentato dal governo, per “blindare” il disegno di legge che introduce il reato di omicidio stradale nel codice penale e inasprisce le pene per la guida pericolosa dovuta a stato di ebbrezza o a effetto di stupefacenti. La decisione è giunta per mettere al riparo il provvedimento dai ventilati attacchi dell’ultima ora provenienti sia da esponenti della maggioranza che dell’opposizione. C’è infatti chi considera questo “giro di vite” come eccessivo o non coerente rispetto all’insieme del sistema che regola la convivenza sulle strade.
Una lunga attesa
Diversi senatori-avvocati avevano pronti 150 emendamenti. Ma il ddl, in terza lettura a Palazzo Madama, solo senza modifiche rispetto al testo giunto dalla Camera può diventare subito legge. Da qui la decisione di mettere la fiducia per dare risposta alle istanze delle associazioni dei famigliari delle vittime della strada. Intanto il Senato ha bocciato la pregiudiziale di costituzionalità presentata da Forza Italia, avviando la discussione generale.
Non perfetto, ma necessario
Secondo le associazioni è «sconfortante» che si sia dovuti arrivare alla fiducia per garantire l’approvazione di «un provvedimento tanto atteso da gran parte della popolazione». I famigliari delle vittime sono i primi a riconoscere che «questo provvedimento non è perfetto e certamente lo si potrà migliorare anche agendo sul Codice della strada, ma rappresenta un buon punto di partenza per dotare il Paese di uno strumento di giustizia determinante in chiave deterrenza. La legge va votata – sottolineano le associazioni – la sistemeremo tutti assieme dopo. È la migliore scelta possibile in questa difficile situazione». Che vede cifre da guerra: i feriti gravi degli incidenti aumentati del 20%, 3.500 morti l’anno e 200 mila incidenti.
Le critiche dei senatori
«Il provvedimento non distingue tra il criminale e chi per mera ed episodica distrazione causi la morte o lesioni ad altri – critica il senatore Malan (Fi) – c’è il rischio che il vero delinquente si faccia annullare la pena dalla Corte Costituzionale per palese irragionevolezza della legge». «L’inasprimento delle pene – argomenta il senatore di Sel De Cristofaro – può incentivare la fuga».
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9 Dicembre 2015
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