Maurizio Guandalini
2:30 pm, 9 Dicembre 15 calendario

Rischio Le Pen in Italia non c’è

Di: Redazione Metronews
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C’è un rischio Le Pen in Italia? Sgombriamo il campo dalle male interpretazioni del risultato delle elezioni regionali francesi perché le grida “al lupo, al lupo” in salsa Allons enfants de la Patrie sono proprio fuori luogo. A partire dagli stessi francesi, dalle forze politiche, centristi e socialisti, che rispondono alla vittoria della Le Pen fuggendo. O lanciando allarmi repubblicani per la democrazia. Un format vecchio, passatista che non fa altro che gonfiare il successo elettorale dell’estrema destra. La Le Pen è arrivata prima, ma non ha stravinto e comunque se è arrivata prima vuol dire che gli altri partiti non hanno la marcia in più e hanno perso la strada. È questo un pericolo repubblicano in salsa francese?  A casa nostra è democrazia. La vittoria della Le Pen non è una novità. È già arrivata prima alle europee. Vediamola alla prova con la gestione della politica e se ha fiato può vincere alle presidenziali. Ma la fuga dei socialisti (in Francia alle regionali vanno al ballottaggio i primi tre arrivati) dal secondo turno e l’invito a votare il candidato repubblicano ci pare un atteggiamento fuori dalla storia, da comitato di liberazione nazionale, vuol dire non credere nel buon senso dei cittadini francesi. E questo è un pessimo segnale. La Le Pen ha vinto per diversi motivi, meno su tutti hanno influito gli attentati Isis a Parigi.
Quindi ha inciso meno di tutti l’appello all’unità della Patria: a quello ci ha pensato Hollande e pare che i francesi gradiscano. Quindi le elezioni vanno lette e prese per quelle che sono: stiamo parlando di regionali. Piuttosto i partiti che hanno perso si interroghino dove hanno sbagliato e dove cambiare strategia. L’antipolitica sta trotterellando ma non galoppando. La campionessa Le Pen non è un mostro. Quel partito che rappresenta è cambiato molto rispetto alla gestione di suo padre, Jean Marie, espulso dalla figlia senza guardare in faccia ai legami famigliari. Il Front National ha consensi trasversali: anche molti operai ed elettori dell’ex partito comunista lo votano. In Italia è più paragonabile alla Lega di Salvini. Ma da noi chi fa antipolitica ed è un partito forte sono quelli del Movimento 5 Stelle che raccolgono molta sinistra, bastian contrari d’antan, no-global, un trasversalismo sbrindellato alla Podemos in Spagna. Le condizioni perché vinca in Italia una forza simile alla Le Pen non ci sono. Non sarebbe però un pericolo per la democrazia, così come se vincessero i grillini. Il rispetto per il voto degli elettori è sacro. Il bello della democrazia è proprio questo: il ravvedimento responsabile. La prossima volta si cambia simbolo.
 
MAURIZIO GUANDALINI
economista e giornalista

9 Dicembre 2015
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