No TAV
9:55 pm, 1 Dicembre 15 calendario

No Tav: “Lo Stato non subì minacce”

Di: Redazione Metronews
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TORINO L’assalto al cantiere Tav di Chiomonte, la notte del 13 maggio del 2013, fu un assalto certamente connotato da «pericolo», ma senza le caratteristiche vere e proprie del terrorismo. Perché, come si evince dalle intercettazioni telefoniche degli indagati, il gruppo No Tav non voleva fare male agli operai e alle forze dell’ordine. Non solo: i danni materiali derivanti da quest’azione furono «rilevanti» ma non «ingenti». Insomma si trattò di terrorismo più che altro «psicologico».
A scriverlo sono i giudici della Cassazione che hanno motivato così la sentenza con cui lo scorso 16 luglio avevano escluso il reato di «attentato con finalità terroristiche» contestato a tre attivisti No Tav milanesi che insieme ad altri complici assaltarono il cantiere di Chiomonte. Per i giudici della Suprema Corte l’attacco No Tav non fu un’azione «seriamente capace» di far sentire lo Stato «effettivamente coartato» a rivedere le decisioni sulla Tav. A presentare ricorso era stata la procura di Torino dopo che il Riesame di Torino aveva respinto l’accusa di terrorismo per Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Sala.  C’era molta attesa per questa sentenza. La prossima settimana comincia il processo d’appello per altri 4 No Tav accusati di terrorismo e assolti in primo grado. Procura generale e legali della difesa avevano ottenuto un rinvio del processo d’appello in attesa delle motivazioni.
REBECCA ANVERSA

1 Dicembre 2015
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