Artigiano in Fiera “festa della vita reale”
RHO FIERA «Rispetto a Expo noi siamo complementari, ma diversi, siamo una fiera di persone e non di Paesi». È questa per Antonio Intiglietta – presidente di GeFi, padre dell’Artigiano in Fiera nonché esponente di Comunione e Liberazione – la differenza tra l’Esposizionee la kermesse ormai ventennale al via il 5 dicembre a Rho-Fiera (fino al 13). Un appuntamento in continua crescita: 3.250 stand con 150 mila prodotti, 115 Paesi rappresentati e 310 mila mq di superficie. In due decadi, oltre 24 milioni di visitatori e 17 mila artigiani.
Il segreto del successo?
La comunione tra le persone, che noi mettiamo al centro. Siamo una fiera che fa incontrare la vita della gente, non è istituzionale. Da noi non vede i filmati sulla Cina, ma i cinesi. Mettiamo in mostra una concezione del lavoro e della persona diversa da quella proposta dalla società consumistica.
Vent’anni fa si aspettava di arrivare a questo punto?
Il nostro è un continuo cammino. Il mio sogno è far arrivare in Fiera le persone e proporre un viaggio in ogni singolo Paese del continente africano.
E la sicurezza dopo Parigi? Caleranno i visitatori?
C’è più voglia di prima di venire da noi. Siamo in rapporto costante con la prefettura.
L’8 e 9 dicembre si fermeranno i trasporti, spera nella precettazione?
Non sta a me decidere. Il Prefetto saprà come salvaguardare il diritto dei lavoratori di protestare ma anche quello della gente e degli artigiani di incontrarsi.
ANDREA SPARACIARI
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