SIRIA
9:40 pm, 30 Novembre 15 calendario

Alla riunione sul clima i grandi parlano di Medio Oriente

Di: Redazione Metronews
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PARIGI I leader del mondo si incontrano tutti a Parigi per parlare di clima, ma poi parlano d’altro, soprattutto di crisi in Medio Oriente, con al centro il terrorismo ma anche le crisi dilomatiche. Su tutto, la tensione che resta altissima fra Russia e Turchia. Vladimir Putin sha scelto la capitale francese per accusare l’omologo turco Erdogan di fronte ai grandi del mondo: «Ha fatto abbattere il nostro aereo per difendere i propri traffici petroliferi con lo Stato islamico». Al presidente turco resta il sostegno formale della Nato, e la sensazione di essere messo all’angolo da una timida intesa tra il capo del Cremlino e Barack Obama sulla necessità di un «avanzamento di una soluzione politica» alla crisi siriana.  L’accusa del capo del Cremlino arriva al termine di una giornata in cui Ankara non ha voluto di scusarsi per quanto accaduto al confine tra Turchia e Siria e ha anzi chiesto a Mosca, con il premier Ahmet Davutoglu, di ritirare le sanzioni seguite all’incidente. Gli ha risposto da Mosca Dmitri Medvedev: «La nostra risposta e le azioni necessarie che abbiamo preso sono volte a garantire la sicurezza alla nostra gente e una reazione al comportamento aggressive della Repubblica turca. Le misure speciali toccheranno una gran parte delle relazioni economiche«, ha riconosciuto il premier, assicurando che il governo sta procedendo con pragmatismo facendo in modo che le conseguenze maggiori siano sentite dalla parte turca e «tocchino solo in modo minimo» gli interessi economici russi. Non solo. Mosca, che sottolinea minacciosamente di aver equipaggiato diversi caccia in Siria con missili aria-aria, fa sapere di aver consolidato legami con due grandi nemici di Erdogan: i curdi e Benjamin Netanyahu. Il Vladimir Putin che non vuol vedere il presidente turco a Parigi, infatti, è lo stesso che insieme al premier israeliano sottolinea il “coordinamento militare” tra i due paesi, necessario a evitare “inutili incidenti” durante le operazioni militari in Siria. Il Dipartimento di Stato americano suggerisce l’urgenza di una “de-escalation” della tensione tra Turchia e Russia, pur affermando che i jet di Mosca violarono lo spazio aereo turco. Un altro nodo resta, infine, e riguarda Bashar Assad. Putin e Obama, guardandosi di nuovo negli occhi nel faccia a faccia riservato dopo il G20 di Antalya, ne hanno parlato. Per Il presidente americano, il capo di Stato siriano “deve lasciare il potere”. Putin infine ha visto anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, con ui ha parlato di Isis ma anche di Ucraina. 
La conferenza sul clima
La lotta al terrorismo e quella ai cambiamenti climatici sono le due «sfide del nostro tempo». Così Francois Hollande ha aperto i lavori della Conferenza sul clima dopo un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi. «In gioco c’è la pace», ha sottolineato, spiegando che i cambiamenti climatici possono innescare conflitti per il controllo delle risorse naturali. «Dobbiamo lasciare ai nostri figli un pianeta sostenibile – ha proseguito Hollande – l’anno trascorso è quello dei record, record della temperatura, di concentrazione di CO2, di eventi climatici estremi, siccità, scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello del mare». In nome della “giustizia climatica”, Hollande ha ricordato gli obiettivi della conferenza: il contenimento del riscaldamento globale sotto i due gradi, «1,5 se possibile», con un sistema di controlli e una revisione ogni cinque anni. «In pochi giorni si dovrà decidere per i prossimi decenni», ha detto rimarcando che l’accordo finale dovrà essere «universale e vincolante». «Vincolante» è anche la parola chiave scelta dal premier Renzi, che ricordando come l’Italia abbia le carte in regola per parlare di clima, ha aggiunto che «Non c’è sviluppo possibile senza contrastare il cambiamento climatico. È una questione non solo economica, ma etica e morale». Ma tra i 150 leader non mancano differenze. Quelli di India e Cina, ed esempio, pretendono che i temi ambientali non blocchino il loro sviluppo.
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30 Novembre 2015
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