SIRIA
9:28 pm, 25 Novembre 15 calendario

Fra Russia e Turchia tregua a nervi tesi

Di: Redazione Metronews
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SIRIA Mosca e Ankara restano sulle loro posizioni ma fanno un passo indietro per abbassare la tensione all’indomani dell’abbattimento di un caccia russo da parte della Turchia. Però la Russia schiera i missili anti aerei S-400 nella base militare di Latakia e minaccia di sospendere le forniture di gas alla Turchia. 
Intanto si è chiarita la sorte del secondo pilota del Su-24: è illeso e in salvo, recuperato da militari siriani e forze speciali russe che lo hanno riportato nella base aerea di Latakia. E parlando ai media russi ha assicurato che nessun avvertimento, né via radio né visivo, è stato lanciato al caccia, e che l’aereo non ha sconfinato neanche per un secondo. Ankara risponde però diffondendo l’audio del messaggio di avvertimento che sarebbe stato inviato ai piloti, prima di abbattere il caccia: «Attenzione, queste sono le forze aeree turche, vi state avvicinando allo spazio aereo turco, cambiate immediatamente la vostra rotta verso sud». Secondo Ankara, il messaggio è stato ripetuto ogni 30 secondi per 5 minuti, ma è stato ignorato dai russi. 
Per ora i toni tra le due capitali si sono abbassati: la Russia non vuole una guerra con la Turchia, ha assicurato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, che però ha annullato la sua visita in Turchia. Il premier turco Davutoglu a sua volta ha usato toni concilianti ma ha diffidato la Russia dal continuare ad attaccare in Siria con la scusa dell’Isis i ribelli turcomanni anti-Assad. Ieri comunque i caccia russi hanno continuato a bombardare proprio la zona occupata dai ribelli siriani nella provincia di Latakia, dove martedì è precipitato il Su-24 ed è stato ucciso dai ribelli uno dei due piloti pacadutatisi. 
Il presidente Putin non ha escluso che si possano verificare nuovi incidenti e ha avvertito che Mosca reagirà «in un modo o nell’altro». Però la Russia sarebbe pronta a costituire uno stato maggiore congiunto contro l’Isis, che includa la Francia, gli Usa e persino la Turchia.
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25 Novembre 2015
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