OMICIDIO MUSY
10:33 pm, 24 Novembre 15 calendario

Contro Furchì solo pregiudizio

Di: Redazione Metronews
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TORINO «Pregiudizio». È la parola usata dall’avvocato Giancarlo Pittelli per descrivere la sentenza di primo grado che condannò Francesco Furchì all’ergastolo per la morte del consigliere Udc Alberto Musy.
Ieri è stato il giorno della difesa, mentre oggi è attesa la sentenza della Corte d’Assiste d’Appello. «Abbiamo registrato – ha detto Pittelli – una costante violazione dei canoni logici che sono stati stracciati inserendo dati inesistenti e immaginari, così da dare forma a una ricostruzione forzata» ha detto il legale, sottolineando che la sentenza passa «da incertezza a incertezza, da supposizione a supposizione, cercando di dar consistenza a elementi che non ne hanno. Elementi forse verosimili, probabili – ha aggiunto – ma senza quella caratteristica di certezza e oggettività che un indizio deve avere».
Per l’avvocato c’è un unico fatto incontrovertibile: «La presenza di Furchì la mattina del 21 marzo nella zona di via Garibaldi, per ultimare il trasloco dell’associazione Magnagrecia». Il resto sarebbero illazioni. «L’accusa dice che Furchì si è spostato con un mezzo, ma non ve ne è traccia. L’accusa dice che Furchì si precostituì un alibi falso, cioè il trasloco, ma le testimonianze ci dicono anche che Furchì  scelse la data del 21, ma furono i traslocatori a decidere l’ora perché avevano altri impegni alle 9», ha rimarcato, facendo poi un appello alla giuria: «Valutate ogni indizio. Ma dove andare oltre il dubbio».
REBECCA ANVERSA

24 Novembre 2015
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