Modà: La musica non si deve fermare
INTERVISTA. Passione maledetta, di quelle che non lasciano via di scampo all’uomo, e lo fanno vibrare in tutte le sue corde. Come il nuovo album dei Modà, in uscita il 27 novembre, a quasi tre anni dal multiplatino Gioia, che tante soddisfazioni ha regalato a Kekko Silvestre & Co.
Amicizia, amore, dolore, consapevolezza, resa e speranza: caro Kekko, in queste 10 tracce c’è il mondo!
È sì, Passione maledetta è in pieno stile Modà: melodie semplici che ci hanno fatto conquistare il cuore della gente, canzoni pop che sono la nostra cifra artistica.
Al primo singolo E non c’è mai una fine, con un bel video girato a NY, faranno seguito altri tre, legati da un filo unico che racconta una storia sola.
E non c’è mai una fine è il più in stile: molto melodico con gli archi, le chitarre elettriche e il testo universale. Ci rispecchia molto.
Dopo Emma, Pau Donès, Tazenda e Anastacia, niente più duetti?
Stavolta no, anche se siamo grati a tutti gli artisti che abbiamo incontrato sulla nostra strada.
Prossima tappa: il 18 giugno a San Siro, dove già avevate fatto il tutto esaurito.
Sì, era un concerto già programmato questo di Milano, e la gente ha comprato i biglietti sulla fiducia: l’album non era ancora uscito quando è partita la prevendita!
Ma dopo le stragi di Parigi, in particolare al teatro Bataclan, e la minaccia di nuovi attentati dell’Isis, il clima è cambiato: domenica al Palalottomatica di Roma, nonostante il sold out, Tiziano Ferro ha dovuto fare i conti con una platea quasi dimezzata.
È normale: la gente ha paura. Ma anche dopo le Torri gemelle e la strage nella redazione di Charlie Hebdo abbiamo rialzato la testa. La musica, come lo sport e il lavoro, non può fermarsi. Non dobbiamo arrenderci alle logiche del terrore.
Già, The Show Must go on, cantava Freddie Mercury… Allora, andiamo avanti: il prossimo sogno dei Modà?
I sogni li abbiamo già realizzati quasi tutti: ora vogliamo mantenerli il più allungo possibile. Abbiamo trasformato la nostra passione in lavoro e, dopo San Siro, che possiamo desiderare ancora? Di volare su Marte?
ORIETTA CICCHINELLI
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