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8:22 pm, 23 Novembre 15 calendario

Dagli atenei alle imprese la mobilità è made in Italy

Di: Redazione Metronews
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ROMA Un innovativo veicolo marino di nome “Sealab” , di circa 4 mt, navigherà, molto presto, ad una velocità di 200km/h. Il drone, governato a distanza, potrà essere utilizzato come pattugliatore e ricognitore costiero a elevatissima velocità, fruibile sia dalla Protezione Civile che dalla Guardia Costiera. Tecnologie molto innovative collegate al progetto, hanno anche condotto allo sviluppo di uno pneumatico intelligente chiamato “Optyre” in grado di monitorare l’aderenza all’asfalto, grazie ai sensori a fibra ottica che attraverso il fascio di luce che l’attraversa, riesce a fornire informazioni sulla deformazione dello pneumatico in real-time, migliorando quindi notevolmente le condizioni di sicurezza durante la guida.
Di progetto in progetto
Da quest’ultima esperienza è nato un altro nuovo progetto in grado di installare nella scarpa fibre ottiche che permettono di monitorare in tempo reale gli effetti della deformazione della suola. Si chiama “Smart walking and shoe-grip monitorin” e attraverso lo sviluppo di complessi algoritmi si determina lo stato di aderenza ottenendo quindi scarpe molto più performanti.
Una integrazione virtuosa
Questi sono alcuni dei virtuosi esempi, sviluppati dai giovani ricercatori dell’Università La Sapienza in collaborazione con le imprese e le istituzioni tra cui Unindustria, Regione Lazio e Sapienza Innovazione, e supportato da imprese che operano in settori legati all’alta tecnologia e all’industria aeronavale, così operando in un’efficace integrazione tra ricerca di base, high-tech universitaria e attività industriale.
Al lavoro in laboratori dedicati
I progetti e i relativi prototipi sono stati sviluppati all’interno di laboratori dedicati, e presso le aziende partner, tra cui Octo Telematics, Allianz Global Assitance, Telecom, Euro Engineering, Accenture, Merck Sharp & Dohme, dove i ricercatori hanno potute ideare e sperimentare tecnologie d’avanguardia in vari campi, dall’automotive allo smart walking, o alla nautica.
Il supporto della Regione Lazio
«La Regione Lazio ha supportato in modo decisivo il progetto SeaLab, l’Università sviluppa e inventa nuove tecnologie sulla base dei finanziamenti ricevuti, l’industria investe per pagare giovani ricercatori affinché potenzino le tecnologie proposte. Un sistema virtuoso, che vorremmo estendere ad altri progetti». Così spiega Antonio Carcaterra, docente di Dinamica dei veicoli e di Progettazione di micro/nano dispositivi meccanici della Sapienza. Un “Made in Italy” innovativo e formativo da apprezzare, utilizzare ed esportare.
DILETTA PIAZZA

23 Novembre 2015
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