FERROVIE
7:54 pm, 23 Novembre 15 calendario

Da governo ok a vendita del 40% del Gruppo Fs

Di: Redazione Metronews
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ROMA Avviata la privatizzazione del Gruppo Fs: sul mercato il 40% e la proprietà della rete rimarrà pubblica. Allo studio lo scorporo di Rfi. Ad annunciarlo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio al termine di una riunione “lampo” del Consiglio dei ministri. «Abbiamo avviato la procedura di privatizzazione di Fs», ha spiegato Delrio, specificando che non potrà superare il 40%. La privatizzazione riguarderà essenzialmente «i servizi a mercato» e ci saranno dei “paletti”, come «la proprietà della rete che resterà pubblica».
Attenzione particolare ai dipendenti
«Si manterrà un’attenzione particolare alla partecipazione dei dipendenti del gruppo – ha sottolineato Delrio – gruppo che produrrà anche quest’anno degli ottimi risultati». Il governo, ha aggiunto, sta invece valutando lo scorporo di Rfi per mantenerne l’indipendenza del gestore della rete. «Con il Dpcm – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – viene regolamentata l’alienazione di una quota della partecipazione nella società non superiore al 40%, disponendo che tale cessione, che potrà essere effettuata anche in più fasi, si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Fs, e a investitori istituzionali italiani e internazionali, e quotazione sul mercato azionario».
I sindacati: una stupidaggine
Lo schema di decreto prevede che «al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del gruppo forme di incentivazione». Si avvia così il processo orientato alla cessione parziale delle Ferrovie dello Stato, parte del piano di privatizzazioni del Governo che ha recentemente portato in Borsa Poste Italiane e prevede anche la quotazione di Enav. La privatizzazione di Fs è prevista nel corso 2016, «compatibilmente con le condizioni del mercato». Forte contrarietà da parte dei sindacati, che minacciano la mobilitazione. La Fit Cisl commenta: «Questa privatizzazio acefala è una stupidaggine gigantesca che farà solo danni. Se non vi saranno chiarimenti occorrerà mobilitare la categoria». La Uil Trasporti parla di «una privatizzazione che non ha senso, tanto più che dalla vendita si ricaveranno solo pochi miliardi». «Il Cdm sta dando i numeri, no alla svendita delle Fs», commenta Ugl Trasporti.
 
INTERVISTA
“L’unico vero obiettivo è fare cassa”
«È sbagliato chiamarla privatizzazione perché non c’è la cessione del controllo. Diciamo che il governo vuole fare cassa». È quanto sostiene Francesco Ramella, ingegnere esperto di regolazione dei trasporti e collaboratore de Lavoce.info.
Stefano Fassina teme «un ulteriore drammatico disinvestimento nel trasporto per i pendolari». Sarà così?
Non bisogna fare confuzione tra chi gestisce e i servizi profittevoli. Il primo obiettivo di una privatizzazione e rendere l’azienda più efficiente, riducendo i costi. Questo porta un recupero di risorse da investire.
Dunque lei è ottimista?
Non sempre è andata così e il processo va regolato bene. Però se dimezziamo il costo per km teoricamente ne possiamo offrire il doppio ai pendolari.
In Italia siamo poi scarsi in concorrenza…
È vero, nel trasporto locale la competizione tra operatori potrebbe favorire gli utenti. Ma la concorrenza è impossibile se un soggetto rimane pubblico e, senza vincoli di bilancio, va fuori con i costi. Invece separare la rete dai servizi può portare a diseconomie, soprattutto nelle zone urbane.
METRO

23 Novembre 2015
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