TERRORE A PARIGI
8:39 pm, 19 Novembre 15 calendario

La guerra di Anonymous per intercettare l’Isis

Di: Redazione Metronews
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ROMA Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. E badano al sodo. Va bene hackerare gli account dell’Isis, ma quella è più che altro una questione di immagine. Quelche conta è entrare nei piani dei terroristi, identificarli e prevenirli. E Anonymous lo sa. 
Individuare i terroristi dell’Isis, intercettare le loro comunicazioni, pubblicare on-line nomi e informazioni personali. Alla guerra scatenata da Anonymous contro i jihadisti, dopo gli attentati di Parigi, partecipa anche la cellula italiana del celebre gruppo di pirati informatici. Un hacker ha accettato di rivelare all’Agi, di persona, ma a condizione di assoluto anonimato, la nuova strategia intrapresa contro lo Stato islamico.
Ai vertici del gruppo italiano di Anonymous “ci sono quattro persone che coordinano l’offensiva”, si tratta di “un’operazione di intelligence che non prevede attacchi DDoS”, utilizzati solitamente per colpire e mettere off-line i siti Internet. “Gli attacchi DDoS di solito sono un diversivo, sono semplici da effettuare, basta avere un software, oppure entrare sul ‘deep web’ (l’Internet oscuro cui si accede con il browser ‘Tor’) dove si possono reclutare hacker mercenari che per una manciata di dollari conducono l’attacco”, ha spiegato la fonte. Anonymous ha giàrivendicato la chiusura di oltre seimila account Twitter vicini all’Isis, ma “non è quello il vero obiettivo, è solo un’operazione per i media”, ha spiegato la fonte. 
Il vero scopo della campagna ‘#OpParis’, ha aggiunto l’hacker, tra i più noti tra gli addetti ai lavori, è “localizzare e intercettare le comunicazioni dei terroristi”. “Usano sistemi molto sofisticati, gli stessi che utilizziamo noi, soprattutto VPN” (virtual private network, rete di comunicazione privata, ndr). “È impossibile entrare in un VPN e sottrarre i dati, ma se riusciamo a individuare l’indirizzo IP del computer che si collega, a quel punto possiamo scaricare le informazioni”.
Tra i metodi utilizzati dai terroristi per comunicare ci sono l’inserimento di un testo in un’immagine di grosse dimensioni (steganografia), l’uso di canali di broadcasting su web con messaggi in codice, o sistemi come il software di comunicazione della Playstation che sarebbe stato sfruttato dai terroristi di Parigi. 
Intanto l’Isis ha pubblicato sul web un documento rivolto ai “fratelli del jihad”, nel quale spiega le contromisure per difendersi dall’offensiva di Anonymous. “Non aprite collegamenti, se non conoscete il mittente, utilizzate VPN e cambiate il vostro IP continuamente, così come i vostri telefoni e computer, non usate i messaggi diretti su Twitter”, è l’invito dei ‘tecnici’ del terrore. 
AGI

19 Novembre 2015
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