MAFIA CAPITALE
12:39 pm, 18 Novembre 15 calendario

Mafia Capitale, dimezzate le parti civili

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Comune di Roma, Regione Lazio e Ministero degli Interni saranno parte civile nel maxi processo Mafia Capitale. Stop invece a Confindustria, Confcommercio e  ai singoli cittadini, tra cui Marcello De Vito e Roberta Lombardi del M5S e Riccardo Magi dei Radicali. Il “carrozzone” evocato dall’avvocato Ippolita Naso, alla fine non c’è stato.  “Se in un processo dove Confindustria e i rom di Castel Romano stanno dalla stessa parte significa che qualcosa non torna”. E infatti alla fine, delle 57 richieste di costituzione di parte civile, solo meno della metà saranno ammesse.
Via libera alle associazioni antimafia come Libera,  Antonino Caponnetto, Paolo Borsellino (per i reati di 416 bis), alle associazioni antiusura, come Sos Impresa e Fai, alla Onlus Cittadinanza attiva, alla Legacoop, solo relativamente ai reati che riguardano Buzzi e al Pd, relativamente ai suoi ex tesserati, come Mirko Coratti e Andrea Tassone. Anche la municipalizzata ai rifiuti Ama potrà rivalersi sul suo ex amministratore Giovanni Fiscon, così come l’ente Eur spa su Franco Panzironi. Non è stata accolta invece la richiesta dei singoli profughi e dei rom di Castel Romano, e fra le altre, quella di Legambiente, di Lunaria,  e di Capodarco, non ammessa per il coinvolgimento di uno dei vertici in un filone dell’inchiesta.
L’ordinanza della X sezione del tribunale di Roma, presieduta da Rosanna Ianniello, è arrivata intorno alla mezzanotte dopo un’udienza durata quasi quindici ore nell’aula bunker di Rebibbia, in cui prima i pm e poi gli avvocati dei 49 imputati hanno mosso tutte le proprie osservazioni, fra le proteste di alcuni dei legali delle “aspiranti” parti civili, che per diversi minuti, intorno alle 19 hanno protestato sonoramente chiedendo di poter controbattere.
In aula, rinchiusi nelle celle a sinistra della corte, c’erano anche molti degli imputati eccellenti del processo, tra cui l’ex ad di Ama Franco Panzironi, l’ex consigliere regionale Luca Gramazio e Carlo Maria Guarany, collaboratore di Buzzi nella cooperativa 29 Giugno, ferito in volto e visibilmente dimagrito, “ha perso 27 chili” come denuncia il suo avvocato. Anche gli ex consiglieri Giordano Tredicine e Pierpaolo Pedetti, attualmente ai domiciliari, hanno partecipato all’udienza, accanto ai loro avvocati, mentre Salvatore Buzzi e Massimo Carminati hanno seguito in videocollegamento dai rispettivi carceri. 
MARCO CARTA

18 Novembre 2015
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