TERRORE A PARIGI
8:00 pm, 15 Novembre 15 calendario

Dal G20 appello unitario per sconfiggere il terrore

Di: Redazione Metronews
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TURCHIA Quello sferrato contro Parigi «è un attacco a tutto l’Occidente. I cieli sono stati oscurati». Così il presidente Usa, Barack Obama, a margine del summit G20 che ha preso il via ieri ad Antalya in Turchia alla presenza dei capi di Stato e di governo delle 20 principali economie mondiali. Un summit segnato ovviamente dagli eventi di Parigi. Obama ha manifestato la sua solidarietà al popolo francese assicurando che «i responsabili saranno braccati e assicurati alla giustizia». Il tema della lotta al terrorismo sarà affrontato dai leader del G20 in un documento “ad hoc”.
“Siamo più forti noi”
«Siamo più forti di qualsiasi forma di terrorismo», ha ribadito la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Dopo Parigi il G20 non deve essere solo un altro summit – ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk – le parole non bastano, è il momento di agire. Abbiamo espresso solidarietà, ma non basta: chiamiamo tutti i leader del G20 a mostrare piena determinazione nella lotta al terrore». Tusk ha chiesto «uno scambio di informazioni sulle transazioni finanziarie per bloccare i fondi al terrorismo».
Mosca e Washington restano distanti
Intanto ad Antalya si è svolto a sorpresa anche un faccia a faccia di trenta minuti tra il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin. Riaffermata l’intesa raggiunta a Vienna, che prevede una transizione politica in Siria, mediata dall’Onu, e un coprifuoco. «Trovare una soluzione al conflitto – ha affermato la Casa Bianca – è un imperativo reso più urgente dagli attacchi di Pariigi. Da questo punto di vista Obama ha salutato positivamente l’importanza degli sforzi militari russi diretti a sconfiggere lo Stato islamico in Siria». Ma se Usa e Russia concordano sull’obiettivo di fronteggiare l’Isis, restano – come sottolinea Mosca – «tutte le divergenze sulla soluzione da adottare affinchè la Siria esca dalla crisi». «Condividiamo obiettivi strategici nella battaglia contro lo Stato islamico – ha affermato Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera – ma le differenze restano».
“Serviva ben altra reazione”
«La comunità internazionale non ha passato a pieni voti l’esame a cui è stata chiamata – ha sottolineato il presidente turco e padrone di casa del summit, Recep Tayyip Erdogan – gli attacchi contro l’umanità avrebbero richiesto ben altra reazione da parte della comunità internazionale». Lo stesso Erdogan ha poi incontrato Obama, che ha assicurato: «Raddoppieremo i nostri sforzi in collaborazione con gli altri membri della coalizione per arrivare ad una soluzione pacifica in Siria e eliminare Daesh come forza in grado di arrecare così tante sofferenze alla gente ad Ankara, Parigi e in altre parti del mondo».
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15 Novembre 2015
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