TERRORE A PARIGI
8:52 pm, 15 Novembre 15 calendario

Allarmi a ripetizione Parigi vive nel panico

Di: Redazione Metronews
condividi

FRANCIA Una raffica di falsi allarmi ha fatto piombare la capitale francese in un clima da incubo. Prima il fuggi fuggi con l’evacuazione di Place de la Repubblique per dei presunti spari, che si sono poi rivelati essere dei petardi. Poi lo stop della Linea 1 della metropolitana, per il ritrovamento di un pacco sospetto, con i passeggeri fatti uscire di corsa dalla stazione di Hotel de Ville di Parigi. Sono gli strascichi velenosi della carneficina di venerdì, il cui bilancio è salito intanto a 132 vittime (di 14 Paesi diversi) dopo la morte in ospedale di tre feriti.
Identificati altri terroristi
Intanto le indagini fanno importanti passi avanti. Si è scoperto che tre degli attentatori suicidi coinvolti nel massacro erano francesi: altri due terroristi morti sono stati infatti identificati dalle loro impronte digitali. I due, cittadini francesi residenti in Belgio, avevano 20 e 31 anni. Sono tra i kamikaze che hanno agito allo Stade de France e in un bar dell’XI arrondissement. Un altro cittadino francese era stato già identificato come attentatore nelle prime indagini. La polizia sta poi ricercando il 26enne Abdeslam Salah, nato in Belgio, che «potrebbe essere implicato negli attentati». Ne è stata diffusa la foto e viene definito «pericoloso».
Trovate le armi del commando
Si è poi scoperto che gli attentatori di Parigi ci sono dei fratelli: uno è morto negli attacchi di venerdì, un secondo è detenuto in Belgio (ma non è chiaro se vi abbia partecipato) e un terzo ha preso parte agli attentati ed è rimasto ucciso oppure è in fuga. Lo ha rivelato una fonte sulle indagini. Ieri in una Seat Leon nera rinvenuta a Montreuil, sobborgo orientale della capitale francese, sono stati trovati tre fucili d’assalto Ak-47 kalashnikov. Sono le armi del terzo gruppo di fuoco. La Seat sarebbe stata usata infatti dal gruppo che ha aperto il fuoco contro il caffè Bonne Biere a Rue Fontaine e, pochi minuti dopo, a Rue de Charonne contro il Belle Equipe.
Arrestata famiglia del kamikaze
Infine dopo il padre e il fratello, la polizia francese ha arrestato in totale sei membri della famiglia di origini algerine del kamikaze francese 29enne Omar Ismail Mostefai che si è fatto saltare in aria al Bataclan. Era stato condannato per otto reati non gravi tra il 2004 e il 2010, ma non era mai stato in carcere. Cinque anni fa era stato inserito tra i nomi “ad alta priorità” degli estremisti radicalizzati, ma al momento non era sotto controllo né era finito in alcuna inchiesta. Risulta un suo transito nel 2013 in Turchia, punto di passaggio per raggiungere la Siria, dove si sarebbe spostato nel 2014.
Il falso passaporto
Era passato ad inizio ottobre in Grecia e poi si era spostato in Serbia. Questo il percorso del kamikaze che si è fatto saltare in aria allo Stadio di Francia e accanto al quale era stato trovato un falso passaporto siriano, forse rubato ad un profugo. Intanto il ritrovamento delle armi conferma che il numero degli attentatori è superiore ai sette riferiti dal procuratore di Parigi.
METRO

15 Novembre 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo