Migranti
9:14 pm, 12 Novembre 15 calendario

Rifugiati, Filippo Grandi nuovo Commissario Onu

Di: Redazione Metronews
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ONU Sarà il milanese Filippo Grandi il nuovo alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), una nomina chiave in questa fase storica. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha comunicato all’Assemblea generale la sua decisione, a seguito di consultazioni con i presidenti dei gruppi regionali degli Stati membri. Il 58enne diplomatico italiano, che entrerà in carica dal primo gennaio, succede al portoghese Antonio Guterres, alla guida dell’Unhcr dal 2005. Grandi è stato responsabile dell’agenzia Onu per i rifugiati in Palestina (Unrwa) dal 2005 al 2010 e ha servito in missioni Onu in Afghanistan. Ha inoltre lavorato per l’Unhcr in Sudan, Siria, Turchia, Iraq e ha guidato missioni umanitarie nello Yemen e in Congo. Da Guterres eredita la gestione della cifra record di 60 milioni di rifugiati che secondo l’Unhcr rappresentano il picco massimo, superiore ai 50 milioni in fuga durante la seconda guerra mondiale. Guterres ha accolto con favore l’annuncio: «Filippo Grandi è un leader molto rispettato, con una vasta esperienza a livello internazionale e nel settore dell’asilo». L’Agenzia, con uno staff di più di 9.300 persone in 123 Paesi, festeggia a dicembre i suoi 65 anni. 
Immigrazione, accordo Ue-Africa a Malta, ma anche molte critiche
Ai ritmi attuali, con 130 profughi redistribuiti in circa un mese da Italia e Grecia verso il resto dei Paesi europei, la ricollocazione di 160 mila persone decisa dalla Ue sarà completata il primo gennaio 2101. È il calcolo-denuncia fatto dal  presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, al termine del vertice informale dei leader Ue a La Valletta. Juncker si è detto «del tutto insoddisfatto».
Un’altra pesante denuncia è arrivata dal premier senegalese, Macky Sall: mentre si discute di fondi per lo sviluppo, per la sicurezza e per prevenire le migrazioni, le multinazionali portano via dall’Africa 60 miliardi all’anno in evasione fiscale. 
A Malta comunque un accordo sull’immigrazione tra i Paesi europei e quelli africani è stato raggiunto all’unanimità. Un “trust fund” da 1,8 miliardi per migliorare le condizioni economiche dei Paesi africani di provenienza dei migranti e un fondo di garanzia da 3 miliardi per sostenere la Turchia nel suo crescente impegno di accoglienza dei profughi siriani, sono il frutto più concreto dei due giorni di vertice a La Valletta. «Siamo determinati – dice tra l’altro il documento finale – a rafforzare la lotta contro la migrazione irregolare in linea con gli accordi e gli obblighi del diritto internazionale. Abbiamo concordato di dare la priorità ai rientri volontari e riaffermiamo che tutti i rimpatri devono essere eseguiti nel pieno rispetto dei diritti umani e della dignità umana».
La riflessione di Mario Draghi, governatore BCE
“I flussi di migrazione che stanno arrivando in Europa sono i più forti dal 1945 e modificheranno profondamente il suo tessuto sociale. Sono cambiamenti profondi che richiederanno investimenti e partecipazione attiva. Bisogna dare una risposta umanitaria a questa tragedia, ma e si investe bene in questi cambiamenti l’Unione e l’eurozona saranno più forti a tempo debito”.
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12 Novembre 2015
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