Ron Howard al servizio della scienza

LONDRA In un futuro molto prossimo sconfiggeremo l’ebola grazie ad un vaccino che si somministra come un normale spry nasale, le persone con lesioni spinali potranno camminare di nuovo, vivremo più a lungo e in salute grazie a microscopici vermi e poi, come nel film “Inception”, potremo attivare i ricordi nel cervello grazie a input luminosi.
Le nuove frontiere della scienza sono raccontate da 6 big di Hollywood in “Breakthrough – La scienza rivoluzionaria”, la serie prodotta da Ron Howard e in onda su National Geographic (a partire da lunedì 2 novembre, ogni lunedì, ore 21.55) che racconta il futuro partendo dal presente. Si tratta di 6 docu film rivoluzionari, dove gli scienziati e le loro scoperte sono protagonisti, diretti da 6 registi d’eccezione. Angela Bassett, Paul Giamatti, Brett Ratner, Akiva Goldsman, Peter Berg e lo stesso Ron Howard si sono messi dietro la macchina da presa per raccontare con un linguaggio diverso le incredibili scoperte tecnologiche che segneranno il nostro futuro.
«È un nuovo modo di fare documentari scientifici – dice di Kurt Sayenga, co-produttore esecutivo della serie. – Questi grandi personaggi di Hollywood rompono la diffidenza della gente nei confronti dei documentari. La mission di questi doc è l’educazione». Ma che tipo di pubblico li guarda? «Gli amanti dei reality show no di certo (sorride ndr.), ma gli appassionati di documentari e il pubblico che ama scienza e biologia, sì».
E quando si tocca il tema budget o la difficoltà per realizzare un progetto così importante, Sayenga non parla di cifre ma spiega: «Incastrare gli impegni di tutti non è stato facile. Ron Howard è stato molto disponibile, flessibile e non ha avuto grosse pretese di budget. La mia prossima sfida? – conclude – Un documentario sui buchi neri della scienza”. BARBARA NEVOSI