Televisione
8:32 pm, 1 Novembre 15 calendario

Netflix? “Sì, ma chi vuole le prime viene da noi”

Di: Redazione Metronews
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TELEVISIONE. L’avvento di Netflix cambierà o meno le nostre abitudini? La tv on demand soppianterà la televisione tradizionale? E se sì, in che modo e con quali tempi? E ancora: davvero Netflix è quella scatola magica rivoluzionaria di fronte alla quale i media italiani (perlopiù per incompetenza e talvolta per convenienza) si stanno prostrando estasiati come un bimbo di fronte alla casa di Willy Wonka?
Stefano Parisi è il presidente di Chili Tv (prima piattaforma italiana di video on demand), solo apparantemente un concorrente di Netflix: così come iTunes, Chili opera nel Tvod (si paga per ogni visione come con l’home video), mentre Netflix, al pari di Infinity, opera nello Svod (on demand con sottoscrizione mensile).
Si potrebbe pensare che la formula abbonamento possa essere conveniente rispetto a quella dell’acquisto del singolo film. Ma Stefano Parisi è di tutt’altro avviso.
«Il tema non è tanto l’alternativa fra Netflix e Chili, quanto la qualità della scelta. Noi abbiamo un accordo con le major che ci permette di avere i film in prima visione assoluta. Chi vuole un film in prima visione deve venire da noi».
Il tema della concorrenza non è dunque alimentato dallo sbarco di Netflix in Italia?
«A mio avviso, no. Qualunque piattaforma che arriva e ci aiuta ad aprire il mercato per noi è un alleato prima che un competitor. Non a caso Samsung sta proponendo il pacchetto Dream Pack che è un’offerta congiunta Chili tv + Netflix a chi acquista una Smart TV».
La pirateria è invece un concorrente temibile?
«Lo è, purtroppo. E il nostro obiettivo principale è proprio quello di combatterla».
Non pensa che un’arma potrebbe essere quella di rivedere i prezzi al ribasso? Oggi il singolo acquisto o il singolo noleggio comporta prezzi alti, soprattutto se paragonati, per esempio, al mercato della musica…
«Forse sono ancora alti per l’acquisto. E ci stiamo lavorando. Ma per il noleggio assolutamente no. Se l’alternativa è andare al cinema con la famiglia dove si possono arrivare a spendere anche 32 euro in quattro, i 6 euro (al massimo) di un film visto a casa sono più che congrui. L’esempio della muisca, poi, non è calzante. Intanto a oggi c’è un mercato diverso e non paragonabile e poi il film, a differenza del singolo brano, non è un evento ugualmente ripetibile e ha un suo valore intrinseco».
Da queste ultime riflessioni si potrebbe evincere che il cinema sia un competitor. O meglio: che il cinema possa percepire Chili TV in particolare e i servizi di cinema on demand come dei concorrenti…
«Forse ci vedono come tali, ma in realtà anche i cinema dovrebbero capire che noi non siamo un competitor ma un’opportunità per allargare e aprire un mercato che oggi in Italia è ancora ridotto. Diversamente da quanto si potrebbe pensare il cinema nel nostro Paese non è ancora un prodotto popolare: il 40% degli italiani va una volta all’anno al cinema. Noi aiutiamo a far crescere la cultura cinematografica in Italia».
A proposito di cultura: la presenza del direttore generale della Rai, Campo Dall’Orto, all’evento inaugurale di Netflix va letto come una buona notizia?
«Assolutamente sì. Le piattaforme on demand, il potenziale aperto dalle Smart TV e dalle nuove tecnologie rappresentano una riflessione e un passaggio indispensabile per la Rai nei confronti delle famiglie italiane».
Tornando al mercato. Fra quanto quello della tv on demand si potrà definire mainstream?
«Dipende dall’avverarsi di due condizioni: la prima è che la banda larga fissa penetri nelle case dove non c’è (basti pensare che solo il 52% delle famiglie oggi ha una connessione internet in casa); la seconda è la diffusione delle Smart TV».
Nel mentre a gioire sono gli utenti smart. Infatti dopo lo sbarco di Netflix (che sta regalando un mese di prova senza obbligo di abbonarsi a chi decide di iscriversi) anche i competitor stanno affilando le armi: così sia Skyonline che Infinity hanno deciso di regalare un mese omaggio a quanti decidono di testare il servizio. Il che significa che un utente smaliziato, volendo, potrebbe decidere di provare le tre piattaforme una dopo l’altra, portandosi a casa tre mesi di cinema e serie tv a costo zero.
MATTEO GRANDI

1 Novembre 2015
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