Meno vitalizi ai politici Flessibilità per gli esodati
ROMA Ha parlato praticamente di tutto, Tito Boeri, presidente dell’Inps intervenuto ieri alla trasmissione su RaiTre “In mezz’ora” nella quale ha “vuotato il sacco” sulla riforma delle pensioni. In ballo, il taglio del vitalizio ai politici, i versamenti degli immigrati e anche gli esodati.
Rispetto al vitalizio ai politici, Boeri ha spiegato che tra le proposte presentate all’esecutivo c’è il taglio del 50% per quanti «superano quota 80-85 mila euro l’anno». In tutto, «circa 200 mila persone» che includono anche, oltre ai politici, «i dirigenti di aziende, il personale delle Ferrovie dello Stato» e altre categorie che hanno «avuto trattamenti di riguardo, soprattutto rispetto a quando andare in pensione».
Per quanto riguarda i versamenti degli immigrati, il presidente dell’Inps ha sottolineato che «finora sono 3 miliardi i soldi versati ai Conti pubblici italiani da parte di persone che non percepiranno mai la pensione e questa cifra è destinata ad aumentare: ogni anno ci sono 400 milioni che arrivano da persone che non riceveranno mai pensioni».
Infine, gli esodati per i quali Boeri ha ammesso: «Non credo si sia risolto il problema. Si rischia uno strascico per le «forti pressioni per una ottava salvaguardia», nonostante la settima introdotta con la legge di Stabilità.
Poi, una rassicurazione sui bilanci dell’Inps e in particolare sul fatto che l’istituto di previdenza potrebbe avere nei prossimi 10 anni un rosso da 10 miliardi l’anno. I dati sono «male interpretati», perché «grossa parte del disavanzo è per meccanismi contabili» e ciò non è «rilevante» per i pensionati, visto che ne «risponde lo Stato. Il pensionato dovrebbe preoccuparsi se lo Stato fallisse: mi sembra una eventualità molto remota».
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