Su Marino c’è cautela per i consiglieri dimissionari

ROMA Da una parte c’é un Pd, nazionale e romano, che da  ieri ha ripetuto come un mantra di avere i numeri necessari a scampare il dibattito in assemblea capitolina col sindaco Marino, ormai alle battute finali. Dall’altra ci sono  quei consiglieri comunali sparsi tra opposizione e gruppo misto che il Pd sta reclutando proprio per chiederne le dimissioni, che sommate a quelle dei colleghi Dem raggiungerebbero il quorum utile a far decadere Marino senza alcun confronto pubblico.
Ma nonostante la sicurezza del Nazareno, non proprio tutti i consiglieri menzionati sono così felici di dire addio alla loro esperienza in Campidoglio, oltretutto per fare un favore al partito avversario. E così tra i nomi più o meno eccellenti del colle capitolino tirati in ballo dal Pd come certi, c’è stato chi ha opposto dei distinguo o ha smentito. È  il caso di Mino Dinoi (Gruppo Misto), che in serata ha contraddetto il Nazareno: «In queste ore alcune agenzie e testate giornalistiche riportano il mio nome tra i 25 consiglieri capitolini che avrebbero depositato le dimissioni. Questo non è reale».
O c’è chi, come l’ex vicesindaco dell’epoca Alemanno, Sveva Belviso, ha dichiarato: «Prima Marino venga a riferire in aula, poi sono pronta a dimettermi da consigliera, ma solo se le 25 firme di dimissioni dei miei colleghi sono già sul tavolo». Tradotto: prima facciamo arrivare ai ferri corti Marino e il partito che lo ha tradito, deludendo buona parte del suo elettorato, poi se ne può parlare.
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