MEDICI ACCUSATI
11:03 pm, 29 Ottobre 15 calendario

Medici a giudizio Diagnosi errata

Di: Redazione Metronews
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TORINO «In ospedale mi dissero che mio marito stava morendo, gli feci impartire l’estrema unzione. Poi, lo stesso giorno, all’improvviso sgranò i suoi occhi azzurri e diventò paonazzo. Accorsero i medici e lo portarono in rianimazione. Mi spiegarono che a colpirlo non era stato un linfoma, come avevano creduto: era malaria».
È il drammatico racconto della vedova di un ingegnere della Goodyear morto nel giugno del 2010 a 58 anni. La donna, ieri ha testimoniato al processo che vede alla sbarra otto medici delle Molinette imputati di omicidio colposo. L’iniziale diagnosi di linfoma era sbagliata e, per il pm Laura Longo, il paziente non fu sottoposto a una anamnesi completa e tempestiva. «I medici continuavano a parlare di linfoma – ha raccontato ieri la moglie dell’ingegnere – poi dopo l’intervento sono venuti da me per dirmi: “Abbiamo asportato la milza, ma il linfoma non c’è”».
«Ricorderò per sempre  gli occhi tristi dell’infettivologo dell’ospedale quando mi disse: “Signora, non sono intervenuto prima perché mi hanno chiamato troppo tardi. Nessuno mi ha detto nulla”». Tutto di questa vicenda è singolare, a cominciare dal modo in cui l’uomo avrebbe contratto la malattia: si pensa che a trasmettere la malaria all’ingegnere, nel 2009, sia stata la puntura di una zanzara rimasta nel cavo di uno pneumatico proveniente da un Paese africano. L’uomo, infatti, non aveva fatto viaggi in Africa.
REBECCA ANVERSA

29 Ottobre 2015
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