Trenord Machete
7:02 pm, 27 Ottobre 15 calendario

Il Pirellone premia il capotreno ferito col machete

Di: Redazione Metronews
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TRASPORTI  “Non doveva succedere! Siete voi istituzioni che dovete fare in modo che quello che è successo quella sera non succeda mai più. Non è giusto andare al lavoro e rischiare così”. Sono le parole con le quali, Carlo Di Napoli – il capotreno che ha rischiato di perdere un braccio dopo l’aggressione subita 11 giugno a Villapizzone – ha ritirato il “Riconoscimento al merito civile” conferitogli ieri dal Pirellone.
Con lui, il collega Riccardo Magagnin, anche lui ferito quella sera. Di Napoli ha poi aggiunto che la riabilitazione “sta proseguendo bene” e di aver voglia di tornare presto in servizio, mentre Magagnin che quella sera non era in servizio ma che intervenne comunque in difesa del collega, si è limitato a dire: “Ho solo fatto quello che mi sembrava giusto”.
 A consegnare le benemerenze, il presidente Maroni, il quale ha ricordando come la Ragione abbia “stanziato 7 milioni di euro per la sicurezza e approvato il piano partito a settembre per l’impiego di 150 vigilantes privati su treni e stazioni”.
Vigilantes inutili
Ciò che Maroni non ha ricordato è che i 150 vigilantes, come denunciato da Metro l’11 settembre 2015, in realtà non hanno alcun compito inerente alla sicurezza. «Il nostro personale è tenuto a mediare con i passeggeri e non a sostituirsi alle forze dell’ordine», spiegò allora Stefano Busso della GF Security, la società che fornisce il personale a Trenord, «siamo dei segnalatori che, in caso di aggressione, hanno il compito di raccogliere le testimonianze e di fornirle alla Polfer». Da allora non è cambiato nulla: quegli agenti, costati 7 milioni e che per Trenord, non sono “né guardie giurate, né vigilantes armati”, in caso di aggressione continuano a non intervenire.
ANDREA SPARACIARI

27 Ottobre 2015
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