Canili di Roma Associazioni divise

ROMA L’ultima notizia è che il Tar non ha accettato la richiesta di sospensiva, presentata da AVCPP- Associazione Volontari Canili di Porta Portese, sul bando di gara del Comune per l’assegnazione dei canili di Roma. Ma la diatriba sul futuro dei cani della Capitale va avanti, tra proteste e campagne allarmiste sui social, da metà agosto. Ma facciamo un passo indietro: Avcpp ha gestito dal 1997 i canili della Capitale per affidamento diretto.
La convenzione, dati alla mano, si aggirava intorno ai 4 milioni di euro annui di cui, hanno spesso lamentato altre Associazioni animaliste come Cucciolissimi e Federfida, solo l’8% veniva destinato ai cani. Il resto era per i lavoratori, anche amministrativi ad alti livelli. In gioco ci sarebbe dunque non solo il benessere degli animali, ma anche il posto di lavoro di oltre cento impiegati. La Multiservizi Mapia si è aggiudicata ben tre lotti del bando: Muratella, Vitinia e Ponte Marconi. Ma per regolamento ha dovuto scegliere una sola realtà e ha optato per il canile di Ponte Marconi, ex Cinodromo.
La volontaria storica di Avcpp Simona Novi contesta l’affidamento di un canile a un soggetto imprenditoriale “che già vive diverse problematiche nella regione Puglia e che si occupa anche di gestire stabulari per animali da laboratorio per l’Università di Bari”. Non è d’accordo la presidente di Cucciolissimi Marcella Iacoella che difende la Mapia “perché -spiega- non ha nulla a che fare con la vivisezione, ma gestisce solo l’appalto per la pulizia dei locali e si è resa disponibile a fare entrare le Associazioni di volontariato nel canile”.
Anche la presidente di Federfida Loredana Pronio è convinta che “molti volontari, invece di fare barricate, dovrebbero esercitare il loro diritto di operare nelle strutture e di vigilare sui canili”. Per il futuro auspica una gestione diretta da parte del Comune che non avrebbe interesse a tenere i canili pieni per mantenere posti di lavoro.
CLAUDIA LOVISETTO