#laverascuola
8:58 pm, 22 Ottobre 15 calendario

E ora würstel ai professori

Di: Redazione Metronews
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Due giorni fa Renzi ha ripostato sul suo profilo Facebook un post dell’umbro prof Giovanni. L’Ansa ne ha diffuso un estratto (ad oggi 5500 commenti quasi tutti negativi) che però non rende l’aggressività di Giovanni (si rivolge ai colleghi con «tacere col malloppo in tasca», «berciare», «piagnisteo»): «È la prima volta che succede in 25 anni che faccio questo mestiere». «Ci potevano comprare i gessi e la carta igienica…grideranno scandalizzate e puntuali le anime belle», ma «gratificare un insegnante è l’investimento migliore di una società lungimirante, perché i gessi passano, mentre gli insegnanti restano, come presidio di civiltà e di umanità».
Se il collega fosse vero, spenderei più di qualche pagina per spiegargli che così fa veramente il male degli insegnanti. Ma poiché il dubbio resta (l’ipotesi cioè che Giovanni esista solo nel patinato mondo propagandistico governativo), uso questo spazio prezioso ma limitato per liquidare la questione. 
 
Caro Giovanni, il tuo post è umiliante. Tradisce una sindrome da eterna preadolescenza, bisognosa di continue conferme. Quel termine che usi è più esplicativo di qualsiasi altra analisi: “gratificazione”. Come i cani col wurlstel che il padrone tira fuori dalla tasca ogni volta che l’animale trova un tartufo, così l’insegnante si sente gratificato dal lungimirante premier che allunga la mancetta. 
Sono vent’anni che insegno e per la prima volta in assoluto mi vergogno di un altro collega. Mi sono trovato in disaccordo con tanti, ci ho litigato e ci litigo. Ma è la prima volta che provo disagio a sentirmi appartenente a una categoria di cui vado fiero.
Scomodare Hegel (la citazione delle “anime belle”) per provare a smontare le critiche a questa trovata dei 500 euro è patetico. Piuttosto, se avessi davvero letto Hegel, sapresti che il contingente non è il necessario. E il necessario, in tutta questa storia, è l’adeguamento degli stipendi all’Europa (siamo quasi gli ultimi, capisci?) e il rinnovo del contratto bloccato dal 2009. Ah, dimenticavo: giustamente, dal tuo punto di vista, coi cani da tartufo non si stipula contratto. Basta la gratificazione col wuerlstelino del padrone.
TONY SACCUCCI
 

22 Ottobre 2015
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