The Walk
7:23 pm, 19 Ottobre 15 calendario

Dopo le Twin Towers l’Isola di Pasqua

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il piccolo grande uomo che riuscì nottetempo, in un agosto del ’74, ad attaccare un filo d’acciaio a 400 metri di altezza tra le Torri  Gemelle ancora in costruzione e che all’alba cominciò ad andare da un capo all’altro di quel filo. Il funambolo che  calamitò gli occhi di migliaia di newyorkesi e del mondo. È stato lui ieri, Philippe Petit, il protagonista del Festival del Cinema di Roma, nel giorno in cui si è visto Eric Cantona scontrarsi con Sergi Lopez in “Le rois du monde” e duettare prima William Friedkin (regista de l’“Esorcista”) e Dario Argento, poi  Wes Andersen e Donna Tartt. Petit è arrivato per parlare del film di Robert Zemekis che racconta la sua storia interpretata da Joseph Gordon-Levitt, “The Walk”, dal 26 al cinema.
Petit, ha mai avuto paura?
No, sono addestrato per fare quello, sono troppo concentrato quando sto sulla fune per aver paura.
Cosa ha provato dopo quella passeggiata su Nwe York? Si è sentito solo?
Qualunque artista che si appassioni alla propria arte deve per forza provare la solitudine.
Come considera il suo lavoro?
Arte, non sarà mai uno sport. Lo sport si fa per divertimento o competere.
Cosa ha pensato quando le Twin Towers sono crollate?
Me lo chiedono in molti, ma io non riesco ad esprimere il sentimento che ho provato.
Cosa è il cavo per lei?
Un animale, non un oggetto, un qualcosa che collega posti e quindi persone.
È vero che non ama la tecnologia?
Non ho pc, né cellulare né orologio, vado alla ricerca dei sensi da conservare e detesto i video.
C’è un altro cielo che vorrebbe attraversare?
Mi piacerebbe stendere il mio cavo nell’Isola di Pasqua e sogno di esibirmi a Carrara.
SILVIA DI PAOLA
 

19 Ottobre 2015
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