Annalisa Lo Monaco
9:31 pm, 18 Ottobre 15 calendario

Il multitasking uccide il cervello

Di: Redazione Metronews
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L’OPINIONE Diciamo la verità, tutta questa tecnologia e la possibilità di fare più cose in contemporanea ci fa sentire avanzati e al passo con i tempi, cioè fighi e intelligenti. Correre dietro alle ultime novità, impegnarci per capire come funziona l’ultima app, è sicuramente stimolante, ma per il cervello è sempre meglio fare una cosa per volta! Capita che giochiamo col cellulare e sull’Ipad  arriva il segnale che ci è arrivata un’email alla quale ci affrettiamo a rispondere, poi ci squilla il telefono e intanto rispondiamo all’email e pensiamo alla prossima mossa del gioco.
Ah… che soddisfazione per il nostro cervello sempre in cerca di rapide e varie gratificazioni. Infatti, mentre facciamo più cose in contemporanea, proprio il nostro cervello attiva la produzione di dopamina che ci gratifica, mentre in realtà stiamo perdendo concentrazione mandando il cervello in tilt. Sarà molto difficile tornare a fare una cosa alla volta però è necessario!
Quando, al pari dei computer, diventiamo multitasking, le ghiandole surrenali producono cortisolo, l’ormone dello stress, prodotto quando arriva dall’esterno un segnale di allerta. È lo stesso ormone che circolava nel sangue dei nostri avi quando dovevano andare in battaglia o affrontare una bestia feroce. Ma il cortisolo, quando i suoi livelli superano la soglia di guardia, abbassa le difese immunitarie, rallenta le funzioni della tiroide, aumenta la glicemia,  riduce il tessuto muscolare e provoca un aumento di peso, eleva la pressione e riduce le capacità cognitive.
Come rimediare: Fare una tabella di marcia magari col “metodo pomodoro” che consiste nel dividere l’attività lavorativa in 25 minuti di lavoro e 5 dedicati allo svago.
Se poi lo svago è rivolto a un’attività fisica, seguendo NEAT- acronimo di Non-exercise activity thermogenesis- tipo riordinare qualcosa, spazzare, cucinare o stendere i panni, sarà meglio. Ad esempio, le email sono terribili, anche se pensiamo che non siano impegnative.
Per rispondere velocemente il cervello viene sottoposto allo stress di dover decidere, sottraendo concentrazione al lavoro principale e, mentre da una parte ci invia segnali di benessere tramite scariche di dopamina, dall’altra perde capacità cognitiva e di concentrazione. Allora mentre si lavora via cellulare e tablet e, nonostante il cervello indirizzerà i nostri pensieri verso i social network, tiriamo dritto e ignoriamolo svolgendo, come dicono gli inglesi “One thing at a time”!
ANNALISA LO MONACO
Psicologa
 

18 Ottobre 2015
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