Antenna selvaggia Troppi casi limite
ROMA Era il 15 maggio quando il Comune si dotò di un Piano per contrastare gli effetti dell’elettrosmog sui tetti di Roma, rendendo più stringente il regolamento nazionale che vieta di installare ripetitori per la telefonia vicino a scuole, ospedali o parchi giochi.
Qualcosa non deve aver funzionato visto che dopo quella data le antenne hanno continuato a spuntare a pochi metri da scuole e asili. È il caso del ripetitore sorto in via Appia Nuova 889 non lontano dall’asilo comunale Anghingò, o di quello costruito sul tetto di un palazzo in via Andrea Doria 16/C, a 20 metri dal plesso scolastico Adelaide Cairoli (asilo, elementari e medie) e a 70 metri dal liceo Tacito, per un totale di oltre mille studenti esposti alle onde elettromagnetiche.
In via Doria poi, il tempismo con cui è stata rilasciata l’autorizzazione dal Municipio I alla compagnia di telefonia e il modo con cui è stata tirata su l’antenna, hanno fatto infuriare i residenti. «Il nullaosta è arrivato il giorno precedente all’adozione del Piano contro le antenne del Comune, e il ripetitore è stato montato alle tre del mattino di una domenica, era il 19 luglio. Ci siamo svegliati il giorno dopo con la maxi- antenna sulle nostre teste», spiega a Metro Stefano Moretti, del comitato #Cairoli, che in questi giorni ha raccolto 500 firme che accompagnano una lettera aperta al Comune, alla Prefettura e all’Arpa.
Quello che non torna in questa vicenda è il fatto che dalla documentazione presentata al Dipartimento Attuazione Urbanistica (che rilascia le autorizzazioni per installare i ripetitori) le due scuole siano sparite. Ed è singolare che nessuno nel Municipio si sia accorto di una simile svista.
«Purtroppo quello di via Doria non è l’unico caso. Di segnalazioni simili, giunte al nostro ufficio dopo il 15 maggio, ne abbiamo tantissime» racconta Athos De Luca, presidente della Commissione Ambiente in Campidoglio, che aggiunge: «In questo i Municipi hanno enormi responsabilità». In via Doria i cittadini, di concerto con la Commissione Ambiente, hanno ottenuto una sospensiva sul funzionamento del ripetitore. E sia qui che in via Appia Nuova il Comune ha deciso di agire in autotutela revocando le autorizzazioni date. Ma in via Doria i residenti sono decisi a ricorrere al Tar per far rimuovere il ripetitore, sperando di ottenere lo stesso risultato dei cittadini di via Francesco Gentile, a Cinecittà: non solo i giudici amministrativi, ma anche il Consiglio di Stato, a gennaio, ha dato loro ragione, disponendo la rimozione di un ripetitore a 50 metri da una scuola.
PAOLO CHIRIATTI
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